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GIULIANI: “SULLA SICUREZZA NON HO RIVALI”

“Analizzando con obbiettività il mio background, non può sfuggire quanto la mia esperienza in materia sia superiore a quella di qualsiasi altro candidato.”

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Ron Fournier, Associated PressL'ascesa dell'ex governatore dell'Arkansas Mike Huckabee nell'Iowa ha complicato i piani di Giuliani sul primo fronte. Adesso, i suoi rivali stanno cercando di smontarne l'immagine di sceriffo anti-terrorismo. Il senatore dell'Arizona John McCain, che sta rapidamente guadagnando terreno in New Hampshire, si chiede se Giuliani possa tramutare il credito popolare che si è guadagnato dopo l'11 settembre in capace gestione della politica estera americana. “Non mi pare che Giuliani abbia grande esperienza nelle questioni relative alla sicurezza nazionale, che richiedono competenza nella gestione delle situazioni di crisi e post-crisi”, sottolinea McCain aggiungendo come l'ex sindaco di New York si sia mai recato in visita in un teatro cruciale come l'Iraq. La risposta di Giuliani: “credo che John non renda giustizia ha quanto di buono ho fatto nella mia carriera, anche se ricordo gli apprezzamenti che mi ha rivolto in passato per quanto da me realizzato, anche prima del 2001.”

Qualche giorno fa, parlando dal quartiere generale della sua campagna in Iowa, Giuliani ha ricordato i successi nella lotta al crimine sia in qualità di procuratore federale che nelle vesti di sindaco della “Città” per antonomasia. “ Rispetto agli altri candidati ho avuto la responsabilità di tutelare la sicurezza e la tranquillità dei cittadini.” Proseguendo nel dettagliare il suo curriculum, Giuliani ha menzionato l'impegno contro il terrorismo negli anni Settanta, l'attività di contrasto alle organizzazioni mafiose, la collaborazione con i vari governi federali in tema di giustizia criminale, il contributo all'approntamento di piani cittadini anti-terrorismo.

“Analizzando con obbiettività il mio background, non può sfuggire quanto la mia esperienza in materia sia superiore a quella di qualsiasi altro candidato.” Ma aggiunge: “É sicuramente un'esagerazione affermare che io abbia, da solo, ridotto la criminalità a New York ripulendo Times Square ed abbassando il tasso di disoccupazione. Spesso ci si guadagna elogi eccessivi per quanto di buono si è fatto e critiche più feroci del dovuto per errori non gravi. Questa è la natura della leadership. I risultati conseguiti nella lotta al crimine sono innegabili, ma il merito non è soltanto mio. Se leggerete il mio libro, scoprirete che è stato un risultato ottenuto da un gruppo di lavoro, non da una singola persona.  I new-yorkesi mi hanno eletto per sconfiggere il crimine e questo ho fatto. Forse, solo in quel senso, il risultato può essere ricondotto a me come singolo, ma, ripeto, è stato il frutto di un lavoro di squadra”.

Allora Giuliani si è occupato solo di contrasto alla criminalità e di sicurezza? “No di certo. Sarebbe un'altra esagerazione affermare che io mi sono impegnato solo nella lotta alla criminalità. Negli anni a New York, con l'aiuto di tutte le forze sociali attive, ho intrapreso un'opera di riforma del welfare, tagliandone i costi.”

Preso atto del trend negativo in Iowa, con la visita dello scorso weekend Rudy ha tentato di recuperare terreno. Forse qualche risultato l'ha ottenuto, ma la strada da quelle parti sembra in salita per l'ex sceriffo di New York. Giuliani ha parlato in sale piccole per evitare vuoti imbarazzanti in platea, mentre in un panificio di Indianola un elettore gli ha domandato per quale motivo si sia fatto vedere così raramente  nell'Iowa.







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