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Adottata dai difensori dei diritti umani e dai rappresentanti della società civile presenti al secondo Summit per i diritti umani, la tolleranza e la democrazia, 8-9 marzo 2010


Preambolo
Noi, difensori dei diritti umani e rappresentanti delle società civili di tutte le regioni del mondo, riuniti
 in occasione del secondo Summit per i diritti umani, la tolleranza e la democrazia,

Guidati dalla Dichiarazione universale per i diritti dell'uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, che garantiscono la libertà di opinione e di espressione, inclusa la liberta di formarsi delle opinioni senza interferenze e di ricercare, ricevere e fornire informazioni e idee mediante ogni tipo di media e attraverso le frontiere,

Riconosciamo come internet sia ormai uno spazio universale per la comunicazione e lo scambio di idee che può promuovere la libertà e la reciproca comprensione tra i popoli, senza distinzione di razza, religione, geografia o di status economico, 

Consapevoli del fatto che internet sia diventato un veicolo primario per la comunicazione in ogni settore della vita nell'economia e nella società globali e necessiti pertanto della piena trasparenza e apertura per funzionare correttamente,

Credendo che la preservazione del libero accesso a internet sia essenziale per il pieno godimento dei diritti umani, delle libertà civili e di una società libera e democratica,

Allarmati dal fatto che la libertà della rete in molte regioni del mondo sia sempre più minacciata e attaccata,

Comprendendo come l'intimidazione e l'utilizzo della tecnologia per restringere e monitorare l'accesso a internet possa creare un'atmosfera repressiva,

Affermando che la soppressione del pensiero indipendente filtrando, monitorando e censurando i siti internet, i contenuti, i blog e le caselle di posta elettronica costituisca una violazione dell'articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo,

Riconoscendo che tutti i paesi hanno l'obbligo di garantire il libero utilizzo di internet,

Enfatizzando come i paesi che godono di un accesso sicuro e aperto a internet abbiano il dovere di prevenire l'esportazione di tecnologie per la comunicazione che possano essere usate come veicolo di soppressione e censura, e come le aziende del settore debbano prendere misure ragionevoli per non essere complici, o agevolatrici, della perpetrazione di violazioni dei diritti umani,

Riconoscendo che la lotta per la libertà di espressione si è oggi largamente spostata sulla rete, dato che internet è diventato uno strumento imprescindibile per i dissidenti politici, gli attivisti per la democrazia, i difensori dei diritti umani e i giornalisti indipendenti in tutto il mondo,

Considerando che esistono determinati paesi in cui il libero utilizzo di internet è sotto perenne e grave minaccia, a causa dell'imprigionamento di dissidenti politici, giornalisti e blogger che necessitano urgentemente della protezione della comunità internazionale,

Richiamando la proposta Direttiva del Parlamento europeo del 2008 riguardante L'EU Global Online Freedom Act, e il richiamo in esso contenuto che evidenzia come stati quali Arabia Saudita , Bielorussia, Cina, Cuba, Egitto, Etiopia, Iran, Nord Corea, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam censurino internet bloccando i website, filtrando i risultati dei motori di ricerca e intimidendo gli utenti tramite attività di polizia informatica e l'obbligo di registrazione,

Profondamente preoccupati del fatto che le autorità cinesi abbiano sequestrato computer, imprigionato individui per aver scambiato informazione online, bloccato e cancellato blog e altri servizi online, e incarcerato giornalisti e attivisti  per la loro attività in rete,

Allarmati dal fatto che le autorità iraniane agiscano per sopprimere la libera circolazione di informazioni bloccando il traffico di dati via internet, sospendendo i servizi di recapito di posta elettronica e creando una speciale divisione della polizia per dare la caccia agli utenti di internet accusati di "insultare e diffondere menzogne" ai danni del regime,

Profondamente disturbati dal fatto che le autorità cubane abbiano imposto restrizioni pressoché assolute all'accesso in rete, tramite l'applicazione di tariffe proibitive, l'istituzione di pochi punti di accesso pubblici alla rete, dotati oltretutto  di connessioni lente, e limitando l'erogazione dei servizi informatici a pochi provider controllati dallo Stato,

Decidiamo qui, a Ginevra, oggi, 9 marzo 2010, di adottare questa Dichiarazione sul libero accesso a internet;

Invitiamo il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, riunito ora per la sua tredicesima sessione regolare, di sottoscrivere questa Dichiarazione e di sostenere la causa del libero accesso a internet di fronte ai tentativi di repressione; 

Invitiamo tutto gli altri organismi internazionali rilevanti, interni ed esterni alle Nazioni Unite, a sottoscrivere questa Dichiarazione e di sostenere la causa del libero accesso a internet di fronte ai tentativi di repressione; 

Invitiamo tutti i sostenitori della libertà, dei diritti umani e della democrazia ad adottare dichiarazioni, risoluzioni e altri documenti per supportare la causa del libero accesso a internet di fronte ai tentativi di repressione e invitiamo a sottoporli alle Nazioni Unite.


Articolo 1
Ognuno ha il diritto di accedere a internet, senza distinzione di razza, religione, origine etnica o geografica.

Articolo 2
Ognuno ha il diritto di diffondere informazioni e di esprimersi liberamente senza il timore di essere discriminato.

Articolo 3
Ognuno ha il diritto di usufruire di internet in maniera trasparente e aperta, senza essere soggetto a licenze individuali o sottoposto a condizioni vessatorie e proibitive, come le alte tariffe di utilizzo.

Articolo 4
Ognuno ha il diritto alla protezione e preservazione della proprietà intellettuale, un bene che deve essere protetto da invasioni, sequestri e monitoraggi.  

Articolo 5
Ognuno ha il diritto di veder protetto l'accesso a internet, alle infrastrutture informatiche e alle tecnologie della comunicazione in genere, dall'indebita intrusione dei governi.  

Articolo 6
Ogni utente della rete  ha il diritto all'anonimato e alla privacy, al riparo da ogni indebita intrusione degli Stati e di altri soggetti.

Articolo 7
Ognuno ha il diritto di criptare o di mantenere comunque riservate l'identità personale e la natura delle informazioni su internet, in modo da proteggere la propria persona e le proprie informazioni da controlli indebiti.

Articolo 8
A nessuno dovrebbe essere consentito di esportare o vendere tecnologie, strumenti o software in grado di restringere la libertà di utilizzo di internet o di permettere l'accesso alla rete con lo scopo di violare i diritti umani.

Articolo 9
Agli internet provider non dovrebbe essere consentito di fornire a governi, corporation o ad altri soggetti qualsiasi informazione a proposito dei propri utenti senza un consenso preventivo legalmente espresso da questi ultimi.

Articolo10
Ogni tentativo di limitare l'accesso, libero e sicuro, degli individui a internet costituisce una fondamentale violazione dei diritti umani e mina alle fondamenta la promozione di un ordine mondiale pacifico.

Articolo 11
I diritti e le libertà previsti da questa Dichiarazione sono garantiti solo entro limiti ragionevoli, previsti dalle leggi esistenti a tutela degli ordinamenti delle società aperte e democratiche. Le prescrizioni di questa Dichiarazione non danno diritto ad alcuna persona di mettere in atto comportamenti in grado di pregiudicare i diritti e le libertà contenuti nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo.

Adottata per consensus, Ginevra, 9 marzo 2010

 

Data:





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