
2011, Numero 1/2
Il socialismo attraverso le sue crisi
La chiusura nella litigiosità europea resta incomprensibile dopo la fine del Comunismo
di Enrico Landoni
Nella caduta del Muro di Berlino sono chiaramente individuabili la definitiva sconfitta del paradigma ideologico e politico del comunismo ed il crollo rovinoso del sistema statuale delle cosiddette “democrazie popolari”, la cui crisi drammatica ed irreversibile è in realtà coincisa, più in generale, con il complessivo fallimento di un immane e mostruoso progetto di ingegneria sociale ed economica, chiamato “socialismo reale”. Socialiste, d’altra parte, secondo la definizione delle stesse autorità comuniste al governo dei Paesi succitati e delle loro stesse Costituzioni, erano a vario titolo chiamate le repubbliche comprese tra la vecchia Prussia ed i Balcani.1 L’inesorabile smottamento di queste organizzazioni giuridico-statali, per certi versi, ha quindi finito per mettere in discussione la complessiva validità del socialismo, quale dottrina politica di libertà, emancipazione e progresso, non soltanto all’interno degli Stati del Patto di Varsavia, ma anche e soprattutto nei Paesi dell’Occidente sviluppato e capitalista, a dispetto delle colpevoli sottovalutazioni delle socialdemocrazie europee. L’Internazionale Socialista, che ha svolto un ruolo fondamentale a supporto delle forze...
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