
2011, Numero 3/4
Smontature finanziarie
1923 ■ Un confronto tra i bilanci di dopoguerra e l’attuale
di Giacomo Matteotti
I miracolisti del fascismo esaltano il bilancio dello Stato presentato per il 1923-24. Essi credono, o fanno finta di credere, di ravvisare nelle sue cifre e nel confronto con l’immediato dopoguerra, la antitesi tra fascismo e… bolscevismo, tra rovina e ricostruzione della Nazione. «Il disavanzo che nel 1920-21 – essi dicono – era salito all’enorme cifra di oltre 17 miliardi, č ridotto dal fascismo a 2 miliardi e mezzo. La spesa annua salita oltre i 36 miliardi, č ridotta a 18, sostituendo finalmente il regime dell’economia a quello della dilapidazione. E l’oppressione tributaria, inaugurata dalla demagogia postbellica, deve naturalmente attenuarsi, se invece di quasi 19 miliardi di entrate ora basteranno poco piů di 15 e mezzo». A togliere valore alla grossolana tesi fascista basterebbe forse ricordare che i malfamati Governi del dopoguerra hanno avuto tutti, e per diverse ragioni, la piů irreducibile opposizione dei socialisti, o bolscevichi che fossero; mentre erano appoggiati proprio da quei ceti, da quella classe, da quel… Senato, che oggi sostengono il fascismo. Oppure basterebbe ricordare che i disavanzi e le spese enormi sono stati la precisa e necessaria conseguenza della ...
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