
2011, Numero 9
Il sistema doganale e l’agricoltura
EINAUDI E LA CRITICA ■ 1903 fascicolo 2 pagina 23
di Luigi Einaudi e Attilio Cabiati
Premessa - L’Italia, senza essere oggidì affatto l’“alma parens frugum” dell’antichità, gode però, per certi prodotti agricoli, i benefizi, immutabili per lunghi secoli, del clima e del sole. E’ evidente quindi che per tali prodotti si trova nelle favorevoli condizioni di smercio facile, buono e a buon mercato. Qui adunque il problema della politica doganale muta e si rovescia. Non si tratta più di difendere le nostre merci dalla invasione delle merci forastiere, ma bensì di aprire ad esse il maggior numero possibile di sbocchi. Se si eccettua il grano o, in generale, i cereali, per gli altri frutti del suolo, olio, vino, agrumi, è nostro sommo interesse che l’estero non ponga forti dazi alla loro entrata. Il che non si ottiene se non con tutto un delicato sistema di compensazioni di contratti, piegando su voci per le quali le altre nazioni abbiano lo stesso interesse di esportare. Dividiamo dunque quest’argomento in due parti: nella prima comprendiamo il vino e gli agrumi, prodotti ottenuti senza concorrenza estera e di cui siamo interessati alla esportazione; nella seconda diremo del grano, che per converso è prodotto in pessima condizione di concorrenza e di cui si fa pagare a...
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