
2011, Numero 8
Per la pace e per il socialismo
1891 fascicolo 3 pagina 34
di Claudio Treves
Eh, già, sicuramente - non c’è che dire - è un’opera umanitaria... E l’amico col quale mi sgolavo per capacitarlo della utilità pei socialisti di aiutare energicamente la propaganda della pace, mi lasciava dire, così, sorridendo un po’ ironicamente, come se gli avessi raccomandato un istituendo «Patronato per la tutela dei topi contro i gatti». ...Eh, già, sicuramente - non c’è che dire - è un’opera umanitaria... Se non le parole, uguale certo è il sentimento di molti socialisti rispetto a questa propaganda pacifica - la cosa migliore che la borghesia intelligente e liberale abbia saputo fare in questi ultimi anni. Ma i socialisti non hanno mai voluto saperne di entrare risolutamente a bandiera spiegata in questa propaganda. I socialisti hanno creato anche loro una sorta di etichetta di partito, per la quale si crederebbero di derogare a tutte le convenienze accettando di scendere a contatto - sia pure per uno scopo compiutamente consentaneo ai loro principi - con dei «borghesi». - Eppoi, già lo si sa, volere la pace senza voler togliere le cause di guerra è una fanfaluca. I signori « amici della pace» borghesi, liberisti ad oltranza, discepoli spirituali di F. Bastiat, a guardar ...
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