
2011, Numero 10
La questione meridionale e il federalismo
1900 fascicolo 18 pagina 276
di Gaetano Salvemini
Pubblichiamo gli ultimi due capitoli del saggio di Salvemini comparsi sulla Critica Sociale in sei puntate.
Un mio amico, consigliere comunale di un grosso Comune settentrionale, - uno dei pochissimi democratici forniti di solida cultura economica e politica - mi scriveva nei giorni, nei quali cominciò a parlarsi di autonomia comunale: “Si deve dare maggior larghezza ai Comuni? Anche solo guardando le cose dal punto di vista democratico, mi pare difficile rispondere. Con maggior larghezza, Milano pelerà i ricchi per arricchire i poveri, ma molte altre città, sopratutto del Mezzogiorno (e sopratutto le città piccole), profitteranno della larghezza per opprimere maggiormente il povero a vantaggio dei galantuomini e dei maffiosi”. Questa obbiezione alle autonomie comunali si può ripetere anche contro le autonomie regionali; ed è prodotta da quella diffidenza verso la libertà in generale, la quale è nelle file dei partiti democratici molto più diffusa di quanto non si creda. Il mio amico suppone che, con una piena autonomia comunale, Milano pelerebbe i ricchi per arricchire i poveri. In un Comune autonomo il pericolo è molto minore di quanto a prima vista appare. Finché non sarà po...
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