
2011, Numero 10
Le case operaie in Inghilterra
1902 fascicolo 4 pagina 59
di Mario Borsa
La questione delle case operaie - e voi la sapete dibattuta ovunque, come una delle questioni più gravi e impellenti, nella Camera dei Comuni (1), nei Consigli di Contea e in quelli dei Borouqhs; nei Congressi, nei meetings popolari, nella stampa quotidiana, nelle Riviste, nei libri di sociologia, e perfino nei romanzi -. si presenta in Inghilterra sotto un aspetto tutt’affatto speciale. Essa può studiarsi non inutilmente da noi, anche per iscopi pratici ed immediati, perchè a molte considerazioni si presta di carattere generale e a non poche applicazioni; ma la questione è e rimane sopratutto inglese - di origini, di effetti, di proporzioni, di difficoltà tali, per cui invano le si cercherebbe un riscontro nelle condizioni d’altri paesi, Gli è che nessun altro paese subì, in poco più di mezzo secolo, una trasformazione uguale a quella dell’Inghilterra, dove la civiltà industriale è andata via via creando i grandi centri cittadini, che attirarono a sè - colossali, irresistibili calamite - la popolazione della campagna. Dalle sponde nebbiose del Tamigi, alle fetide melme della Clyde, essa si può ben considerare come una sola, immensa, grigia città, interrotta da parchi, da boschi,...
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