
2011, Numero 10
Le ispezioni sul lavoro in Italia e i problemi che esse mettono in luce
1909 fascicolo 20 pagina 314 (terzo di dieci articoli)
di Alessandro Schiavi
L’Italia è un paese povero, quindi analfabeta. Questa è una delle conclusioni alle quali si può arrivare scorrendo le relazioni dell’Ispettorato del Lavoro. Notiamo innanzitutto che, secondo le denunzie del 1907, erano occupati in stabilimenti soggetti alla legge sul lavoro delle donne e dei fanciulli:
Nel Regno: 43.635 (4,88%) fanciulli; 84.529 (9,45%) fanciulle.
Nelle Provincie non comprese nei Circoli: 7.715 (5,9%) fanciulli; 4.672 (3,6%) fanciulle.
Nel Circolo di Torino: 9.432 (4,7%) fanciulli; 16.628 (8,3%) fanciulle.
Nel Circolo di Milano: 14.215 (5,1%) fanciulli; 35.175 (12,5 %) fanciulle.
Nel Circolo di Brescia: 7.445 (3,9%) fanciulli; 24.065 (12,7%) fanciulle.
Nel Circolo di Bologna: 4.828 (5,2%) fanciulli; 3.989 (4,3%) fanciulle.
Sono oltre 120.000 fanciulli, dei quali circa il 90 per cento sono occupati nelle Provincie comprese nei Circoli di Ispezione. È quindi naturale che la legge si sia preoccupata di proteggere le nuove generazioni nell’epoca più delicata del loro sviluppo e, prima di autorizzare l’entrata negli stabilimenti, abbia preteso alcune garanzie, e cioè l’età non inferiore ai 12 anni, una costituzione fisica constatata dal medico sana, un alfabe...
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