
2011, Numero 10
Socialisti e la Società delle Nazioni
1926 fascicolo 18 pagina 275
di Federico Adler
Profonde divergenze di opinioni dividono il proletariato mondiale circa la Società delle Nazioni. I comunisti propongono il «fronte unico» contro di essa, e ciò si spiega con le particolari circostanze di politica estera della Repubblica dei Sovieti. Ma anche nella classe operaia dei varii Paesi che non hanno speciali ragioni di ostilità verso la S.d.N. perdurano diffidenze o almeno scetticismi tenaci. Verso questo «Parlamento mondiale» di Ginevra si direbbe risorgano le antiche dissensi generiche che agitarono il proletariato di fronte al parlamentarismo in genere: quando la partecipazione alle elezioni e alla attività parlamentare, divideva gli anarchici dai socialisti. Dissensioni che la Socialdemocrazia austriaca superò con una formula positiva: «Senza farci illusioni sul valore del parlamentarismo, noi postuliamo il suffragio universale». La diffidenza antiparlamentare corrispondeva a un grado di infanzia delle masse operaie. Qualche cosa di simile vi è in questo scetticismo verso la S.d.N., contro del quale si sarebbe tentati di ripetere: «Senza farci delle illusioni sul valore della S.d.N., noi postuliamo tutti i diritti che servono a far valere gli interessi della classe op...
| |