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2014,
Numero

Bauman, la fine dello stato sociale e la smitizzazione del sessantoto

La sconfitta della politica: o una società nuova o la guerra per le risorse
di Barbara Ciolli

Negli occhi ha il guizzo di un ragazzino sveglio e intelligente e l'acume disincantato di chi ha attraversato molte generazioni, conosce bene il lato cinico dell'uomo, ma non ha perso neanche la fede nel suo lato più nobile.
‘Umano' si dice dell'uomo quando prova dolore e istintiva partecipazione per le miserie altrui, tende la mano all'altro nella difficoltà e spera di arrivare insieme a un traguardo comune. E in fondo Zygmunt Bauman, uomo solido che ha teorizzato la società liquida, è stato accolto senza riserve nelle campagne dello Yorkshire inglese dopo essere sfuggito, da ebreo polacco, prima all'occupazione nazista, poi all'antisemitismo strisciante del regime comunista. Dall'inizio degli Anni 70 non si è mai mosso dalla sua cattedra all'università di Leeds. «A wonderful city», dice con entusiasmo mai spento, mentre si siede di scatto sulla poltrona in pelle del suo studio, accendendosi con gusto la pipa.

FEDE NEL SOCIALISMO LIBERALE. A 87 anni, il sociologo che ha descritto le metamorfosi del capitalismo e l'esplodere della società dei consumi gira il mondo senza sosta per lezioni e conferenze. Ma le sue radici sono lì, nella culla del social...