Gli inventari dei fondi Schiavi di Forlì intendono offrire agli studiosi, in un corpo unico, uno strumento di consulazione delle carte di Alessandro Schiavi, attualmente suddivise tra l'archivio e la Biblioteca comunale forlinese. Il volume è il risultato di una revisione degli strumenti di corredo ai due fondi archivistici, dei quali sono stati elencati gli scritti editi e inediti presenti nel vasto e complesso archivio personale di Schiavi. O in qualche modo legati alla sua firma (nelle diverse vesti di autore, curatore, traduttore), 539 articoli, da lui pubblicati su giornali e riviste, tutti conservati tra le carte private.
Nella seconda sezione la ricognizione analitica ha permesso di censire il vasto carteggio Schiavi, consistente in quasi sei mila lettere, scambiate con molti dei principali nomi del socialismo italiano e internazionale, nonchè con quel mondo della “cultura delle riforme” che interessò L'Italia non meno dell'Europa e degli Stati Uniti, tra la fine dell'Ottocento e i primi sessant'anni di quello successivo.
Il testo è una documentazione piuttosto articolata e complessa il cui esame richiederà pazienza, abilità interpretative e il coraggio di uscire da vecchi schemi, cercando di non creare dei nuovi opposti. Ma pare che il piano di ricerca dell'Istituto Turati finalizzato a pubblicare le lettere, i documenti, gli scritti più rilevanti di Alessandro Schiavi, ridando la parola ad uno dei protagonisti di un'epoca che ci sembra lontanissima mentre si è compiuta solo da pochi decenni e lascia perdurare i suoi effetti nell'oggi, nonostante la nostra inconsapevolezza, sia un buon punto di partenza per capire una parte importante della storia del movimento operaio