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MOSCA AVVERTE LA NATO
Le conseguenze dell'ingresso di Kiev e Tbilisi sarebbero gravi
di AdnKronos


A due giorni dal vertice  della Nato di Bucarest - l'ultimo per il presidente degli Stati Uniti  George W. Bush e per il presidente russo Vladimir Putin - Mosca torna  ad avvertire l'Alleanza atlantica sulle conseguenze di un'apertura a Georgia e Ucraina.
«Se verrà concesso il Map (Membership action plan, considerato il primo passo sulla via dell'adesione alla Nato, ndr), posso immaginare la reazione del nostro presidente - ha ammonito l'ambasciatore russo presso l'Alleanza in un'intervista al quotidiano  Komsomolskaya Pravda - Dubito fortemente che in una situazione del  genere non avremo altro da dirci con gli alleati».

«L'Alleanza, naturalmente - ha concesso Rogozin - può acquisire un pezzo di Georgia senza l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud e l'Ucraina completamente defunta da un punto di vista politico, ma nel processo  perderà la Russia per molti anni a venire». E dopo aver avvertito che l'eventuale ingresso dei due Paesi «distruggerebbe i meccanismi creati finora, con tutte le difficoltà di normalizzare le relazioni nella  sfera della sicurezza», l'ambasciatore ha sferrato un nuovo duro attacco contro il presidente georgiano Mikhail Saakashvili.«Vuole solo prendere l'Alleanza per le orecchie e usare la macchina militare per risolvere i suoi  problemi territoriali. Ma questo vuole dire dichiarare guerra - ha  tuonato Rogozin - Come potremmo non reagire! Una provocazione lungo il confine dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud sarebbe sufficiente per  Russia e Stati Uniti per guardarsi attraverso il mirino di armi  automatiche».
Infine, Rogozin parla del successore di Vladimir Putin al  Cremlino, Dmitry Medvedev, che si insedierà il prossimo 7 maggio, per replicare a quanti sostengono che con lui si aprirà una nuova fase  nelle relazioni con l'Occidente. «Sembra debole, ma è un leader forte e determinato - assicura -Credetemi, la Russia sta abbandonando il  suo dogma ideologico. Il Paese agirà unicamente sulla base del suo  interesse nazionale».

Toni duri erano stati usati poche ore prima dal  ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che aveva ammonito sui rischi dell'allargamento a Est della Nato. «Per quanto riguarda  l'Ossezia del sud e l'Abkhazia (le due Regioni separatiste sostenute  da Mosca, ndr), se la Georgia vuole ottenere l'appoggio della Nato per risolvere con la forza questi due conflitti fa un gioco pericoloso» ha ammonito Lavrov aggiungendo: «In una questione complicata come questa  è pericoloso giocare con il fuoco». Secondo il capo della diplomazia di Mosca, l'eventuale  allargamento della Nato a Ucraina e Georgia - che, tuttavia, non  dovrebbero riuscire ad ottenere il Membership plan action (Map), primo passo verso l'adesione - rischia  di caratterizzare l'Alleanza come un residuo della Guerra fredda.«L'espansione della Nato nella sua forma attuale - è la tesi più volte ripetuta da Lavrov - riflette la vecchia logica di preservare e  rafforzare le linee di divisione in Europa».