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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-11 aprile

di Critica Sociale


THE TIMES
BAE bribery: justice unbound

L'Alta Corte britannica ha condannato con forza la decisione governativa del 2006 di sospendere le indagini sugli episodi di corruzione legati ad un'ingente vendita di armi all'Arabia Saudita. Una vittoria dello Stato di Diritto che colpisce l'operato del governo Blair, al quale tuttavia dovrebbe essere concessa un'attenuante. La decisione di sospendere le indagini sugli episodi di corruzione giunse in seguito alla minaccia del governo saudita di non passare più le informazioni di intelligence in suo possesso con al Regno Unito. In una fase tanto delicata per la sicurezza nazionale britannica, un anno dopo gli attacchi del luglio 2005, il meschino ricatto fece breccia e la diplomazia britannica decise di abbozzare, ritenendo importanti per la sicurezza nazionale le informazioni saudite. Non una giustificazione, ma forse un'attenuante sì. Tuttavia, la decisione dei giudici  riafferma la priorità che la difesa dei valori britannici conserva rispetto ai pur lucrosi rapporti con i sauditi.

THE GUARDIAN
This buffeted prime minister must stop scrambling at every puff of wind

Polly Toynbee
 Il modo in cui Gordon Brown ha gestito la crisi delle olimpiadi appare invero poco credibile. Si scopre che sarebbe già stato deciso da molto tempo che il Premier non avrebbe partecipato alla cerimonia di inaugurazione. Anche i cinesi hanno già confermato la sua partecipazione solo alla cerimonia di chiusura. Brown, preoccupato di non recare offesa ad alcuno, ha tuttavia mancato di spiegare in che modo la sua non partecipazione non debba essere considerata una forma di protesta. E questo è davvero un triste spettacolo.

THE WASHINGTON POST
Turned Off by Torch Guards
Edward Cody

Minacciata da manifestanti indomiti, ardimentosi e soprattutto armati di estintori, la fiaccola olimpica prosegue il suo viaggio per le Americhe. A difenderla da qualsiasi insidia un gruppo di giovanotti ben piazzati e dai metodi piuttosto spicci nel bloccare i mal intenzionati. Costoro assolvono il loro compito con eccessiva determinazione, almeno agli occhi di chi ritiene che le proteste di questi giorni siano espressione di un diritto costituzionalmente sancito. Le stesse autorità di polizia dei Paesi attraversati dalla fiaccola non nascondono le loro perplessità sulla condotta dei guardiani della torcia ed esprimono dubbi sull'ampiezza del loro mandato fuori dalla Cina. Pechino tuttavia difende l'operato della cosiddetta “Sacred Flame Protection Unit.”

LE MONDE
A Ben Laden, e.v.
Régis Debray

Una provocatoria lettera aperta al leader di Al Qaeda, in risposta alla missiva inviata da Bin Laden, lo scorso marzo, ai “coscienziosi leader europei” per chiedere conto delle caricature danesi del profeta Maometto.Per chi avete preso gli europei? Nascondendosi dietro la potenza degli americani, alla riscossa di un governo paracadutato da Washington, queste brave persone si sono messe al suo servizio in Afghanistan. Questa coalizione cristiana (…) produrrà, come tutte le occupazioni straniere un rigurgito nazionalista e tribale che ha già rimesso in sella i suoi amici talebani, ai quali stupidamente è stata lasciata la bandiera dell'indipendenza. (…) Questa guerra coloniale, contro-producente, idiota e perduta in partenza, non farà che sostenere la sua causa, ovvero lo scontro di civiltà temuto da Huntington. È questa l'ironia della storia. Ma se l'umorismo non è il suo forte, né la mansuetudine, quanto meno l'artista della distruzione che c'è in lei, non potrà non apprezzare il paradosso insito nello choc tra civiltà.

LE MONDE
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