Il sangue scorreva freddo mentre guardavo in tv lo scambio di prigionieri che ha avuto luogo mercoledì, lungo il confine tra Libano e Israele. Quelle salme erano la prova del nostro fallimento, verso di loro, le loro famiglie e verso noi stessi. Nello stesso tempo, da Teheran, giungevano le immagini del rientro in patria degli assassini liberati da Israele in cambio dei corpi di Eldad Regev e Ehud Goldwasser: Samir Kuntar, accolto come un eroe, è stato la star della festa. Ora, mi rivolgo a tutte le devote madri libanesi per chiedere cosa renda quel maniaco omicida meritevole di tanta celebrità. In cosa consiste l'onore di chi fracassa la testa di una bambina?
ANALYSIS / WHAT DOES NASRALLAH MEAN BY 'DEFENSE STRATEGY'?
Haaretz Nel discorso pronunciato in occasione del rilascio dei prigionieri libanesi, lo sceicco Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha parlato di “strategia difensiva” a proposito delle future azioni militari della sua organizzazione. “Siamo sempre pronti a discutere di strategia difensiva – ha detto – perché il Libano non è fuori pericolo”. Cosa intendeva esattamente? La “strategia difensiva” in effetti è una scusa per giustificare il mantenimento delle attività militari di Hezbollah, sia in Libano, sia verso Israele. Un messaggio per chi – sul fronte politico interno, come su quello internazionale – insiste nella richiesta di disarmo.
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