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 D'altro canto, sembra piuttosto ingenuo credere che il ritiro dall'Iraq possa estirpare alla radice le ragioni alla base dell'odio estremista contro gli Usa e l'Occidente e di conseguenza condurre alla fine della minaccia terroristica su vasta scala. In realtà, le motivazioni all'origine dell'attacco dell'11 settembre non verranno meno dopo il rimpatrio delle truppe americane. Gli islamisti radicali detestavano gli Usa prima del 2001 e li detesteranno in futuro poiché continueranno ad accusarli di appoggiare acriticamente i corrotti regimi arabi, di spalleggiare Israele a discapito dei palestinesi e poiché , in quanto principale potenza mondiale, Washington rimarrà il più grande ostacolo alla ricostituzione del Califfato spesso vagheggiata dai fondamentalisti.

Obama ha a più riprese promesso di impegnarsi nella cattura o nell'eliminazione di Osama bin Laden, ammesso che il leader carismatico di al Qaeda sia ancora in vita. Eldstein e Krebs, ammettendo l'alto valore simbolico del successo di una simile operazione, ritengono però che altre dovrebbero essere le priorità. Al Qaeda ha dimostrato di essere un'organizzazione resiliente, sopravvivendo ai duri colpi che le sono stati inferti dal 2001 ad oggi; nuove leve sarebbero pronte a subentrare allo Sceicco del Terrore e ai suoi luogotenenti.  Risorse e uomini dovrebbero piuttosto essere impiegati per smantellare, a livello locale, la miriade di gruppi terroristici operativamente responsabili dei numerosi e sanguinosi attacchi poi attribuiti genericamente dai media alla galassia qaedista.
Come si evince da questa breve analisi, a causa di alcuni condizionamenti derivanti dalla distribuzione del potere nell'attuale sistema internazionale, dalle minacce che tuttora incombono sugli Stati Uniti e dalla cronica instabilità di regioni essenziali per la stabilità globale, Obama potrebbe essere costretto a ripercorrere parzialmente il tortuoso percorso seguito dall'amministrazione Bush. Con una sola variante: le costrizioni di bilancio dovute alla crisi economica e la conseguente attenzione sui problemi domestici degli Stati Uniti scoraggeranno presumibilmente ogni forma di avventurismo, inducendo Washington ad intraprendere soltanto le missioni militari e le operazioni di sicurezza strettamente necessarie.
 

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