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The Independent, dicembre 2010,

Le violente proteste di piazza suscitate dalla controversa riforma del sistema universitario britannico, che ha decretato l'aumento delle rette annuali, non rappresentano l'unico problema per il governo di David Cameron. La netta opposizione di una parte dei deputati liberaldemocratici al provvedimento ha spinto molti di essi ad astenersi o addirittura a votare contro. Il nuovo segretario laburista, Ed Miliband, consapevole della delicatezza del frangente, sta facendo appello ai molti Lib-Dem delusi dalle scelte del loro leader, il vice-premier Nick Clegg, perché si uniscano al Labour nell'ennesimo tentativo di dar vita a una convergenza tra i due partiti. La scelta post elettorale di Clegg sembra in effetti mostrare le prime criticità. Dopo sei mesi di governo in coalizione, il primo vero scontro tra Tory e Lib-Dem potrebbe lasciare strascichi dolorosi sulla compattezza dell'esecutivo guidato da David Cameron.

Nel cuneo cerca di inserirsi Miliband, che sostiene di rivolgersi sia all'ala progressista che a quella moderata dei liberaldemocratici, convinto che la direzione scelta in primavera da Clegg non corrisponda al sentire né della sua base, né della maggioranza dei suoi parlamentari: "Credo che sarà molto difficile per noi lavorare con Nick Clegg in futuro." La netta presa di distanza da Clegg, mette in evidenza come il Labour voglia impostare una strategia di medio periodo per ricucire i rapporti con l'altra anima liberal-progressista dello spettro politico britannico. Ancora Miliband, durante una conferenza stampa a Westminster ripresa dal quotidiano The Independent: "Tra i liberaldemocratici vi sono molte persone profondamente frustrate e sconcertate di fronte al modus operandi della coalizione di governo. A quelli che sono riluttanti ad abbandonare l'esecutivo, ma cionondimeno considerano errata la linea seguita da Downing Street, propongo una schietta collaborazione sulle tematiche di comune interesse, quali la mobilità sociale, l'economia, la riforma elettorale, le libertà civili, l'ambiente e l'eguaglianza."

Il gruppo dirigente Lib-Dem si mostra sinora compatto a difesa dell'azione di governo, ma il parziale ammutinamento sulla riforma universitaria prefigura scenari non certo rassicuranti per la compattezza dell'esecutivo di Cameron. Se la necessaria spinta riformatrice che la Gran Bretagna necessita per rilanciare il suo modello di sviluppo si arrestasse a causa delle divisioni tra le due componenti della maggioranza, un riavvicinamento tra Labour e una parte consistente dei Lib-Dem non sarebbe un'ipotesi da trascurare. Come previsto da molti osservatori, le contraddizioni del governo potrebbero rimettere in gioco il Labour prima del previsto e dare ad Ed Miliband l'opportunità di testare la sua leadership e di assumere precocemente un ruolo da leader nazionale, senza passare obbligatoriamente per una lunga legislatura di opposizione.
 

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