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PAX TECNOLOGICA

La civilizzazione umana necessita di migliorare il proprio TQ, ossia il quoziente tecnologico. E' questa la convinzione dei coniugi Ayesha e Parag Khanna che nella loro più recente pubblicazione, Hybrid Reality, esplorano le frontiere della rivoluzione informatica in corso. Una rivoluzione che sta introducendo l'umanità in quella che gli autori definiscono, appunto, l'Età Ibrida. In un'era caratterizzata da crisi e cambiamento, e davanti agli interrogativi posti da un futuro incerto, i Khanna spiegano come l'innovazione stia sostituendo la forza militare come metro per misurare la il potenziale complessivo di un paese.

Il libro analizza come le nazioni, le città e le aziende più innovative stiano utilizzando le nuove tecnologie per guadagnare terreno nella competizione globale. Secondo gli autori, ciascuno di noi dovrebbe migliorare il proprio quoziente tecnologico per adattarsi a un futuro in cui i robot saranno comuni attori sociali nelle nostre vite, il sistema sanitario diventerà un potente un veicolo per il miglioramento delle condizioni fisiche dell'uomo, i titoli accademici dovranno integrarsi in un mercato globale guidato dalle competenze e le valute virtuali consentiranno transazioni esentasse. Utopia ed eccesso di ottimismo? I Khanna di certo non sono profeti di sventura e ammoniscono il lettore: l'aumento del quoziente tecnologico è la strada maestra per evitare che il futuro si trasformi in una distopica lotta di classe per la conquista delle risorse (anche tecnologiche) e per fare invece in modo che si affermi una Pax Technologica di trasparenza, accesso and equità.

Parag Khanna, riconosciuto esperto di relazioni internazionali, approfondisce il concetto in un breve articolo pubblicato dalla rivista tecnologica Wired UK, dove egli confuta l'assunto condiviso secondo il quale il mondo sarebbe immerso nell'era dell'IT, l'information technology. Sbagliato! Siamo già oltre, perché il mondo globalizzato e accelerato sta entrando in un'era tecnologica con la "T" maiuscola, nella quale i più svariati campi di attività, dalla fisica alla biologia fino alla matematica e alle neuroscienze, si combinano e interagiscono e, grazie al supporto dell'IT, producono risultati strabilianti in termini di innovazione.

Si tratta dell'Età Ibrida, l'ultima frontiera dell'Età Informatica, nella quale presto l'uomo evolverà in simbiosi con la tecnologia, ottenendo progressi senza precedenti negli ambiti più svariati, dalla medicina alle biotecnologie. Nel futuro prossimo, gli umanoidi e gli avatar non saranno più confinati alle speculazioni fantascientifiche, ma entreranno a far parte della vita professionale di tutti noi. La tecnologia ci modellerà, come noi la modelleremo, prosegue Khanna. I robot non si limiteranno, come al giorno d'oggi, a svolgere una serie di lavori domestici, ma saranno in grado di guidare automobili, assistere gli anziani, badare ai bambini e fornire tutta una serie di altre prestazioni. Saremo in grado di migliorare la nostra vista, di sostituire i nostri organi malati con protesi cibernetiche generate da nuove, sofisticate, tecniche. Anche il nostro modo di lavorare verrà influenzato dal cambiamento in atto. Come ci relazioneremo con un collega avatar?

E non sarà solo un fenomeno occidentale. La civilizzazione umano-tecnologica è un processo di portata mondiale, che consentirà una repentina ridistribuzione del potere tra le nazioni e i continenti. Si pensi alla Cina e al più recente dei suoi piani quinquennali (come è lontano il "Grande balzo in avanti" dei tempi di Mao!), un fulgido esempio di quanto sia importante la "geo-tecnologia" per comprendere le dinamiche geopolitiche. Il piano prevede investimenti per 1000 miliardi di dollari in settori chiave quali biotecnologie, nanotecnologie, energie alternative e robotica. Ciò non significa solo produrre e acquisire tecnologia, ma anche commercializzazione e pianificazione strategica. Del resto, non basta inventare per innovare e capitalizzare.

Mentre ci inoltriamo nell'Età Ibrida, vale la pena attrezzarci. Noi, tutti, dobbiamo migliorare il nostro quoziente tecnologico per adattarci alle mutevoli condizioni dell'oggi e del prossimo domani e ciò significa affidarsi alla formazione continua, investire con fiducia nelle aziende che si occupano di IT, accettare la sfida della mobilità professionale internazionale. Che siamo pronti o meno, l'Età Ibrida è alle porte. (A cura di Fabio Lucchini)

 

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