La prova che il socialismo abbia avuto un ruolo determinante nella costruzione nazionale dell’Italia unita, la si ritrova in quasi tutte le moderne esperienze storiche di national building. Nel 2011 non è solo mera coincidenza che ricorrano contemporaneamente i 150 anni dell’Unità di Italia e i 120 anni della nascita di Critica Sociale (e del socialismo italiano), prima del suo stesso partito. A conclusione del processo di riunificazione, infatti, Roma diviene capitale del nuovo Stato nel ’70: ventuno anni dopo (1891) - cioè nell’età in i giovani divenivano maggiorenni - il socialismo risorgimentale, ribellistico e sentimentale, diviene adulto, studia in modo critico la nuova società, e progetta cosa farà l’Italia da grande.
Tutto questo è successo 120 anni fa, in Italia. Ma il socialismo ha avuto questo ruolo di national building anche altrove. Ne è preziosissimo testimone Arrigo Levi, inviato e corrispondente da mezzo mondo, direttore della Stampa, saggista e pensatore, oggi Consigliere del Presidente Napolitano. In una interessantissima intervista che ci ha concesso nelle scorse settimane (e che pubblichiamo qui sotto), Levi torna alla sua gioventù, parla della sua famiglia di frequentazioni democratiche, con lo zio Pio Donati, deputato socialista strettamente legato a Treves e Turati. E alle sue corrispondenze dal fronte israelinao nel 1949 per la Critica Sociale.