Gianpaolo Romanato - In questa vittima del fascismo si identificò soltanto una parte della sinistra italiana. In lui si riconobbero i socialisti, mai i comunisti. E’ noto lo sprezzante giudizio di Antonio Gramsci (che nei Quaderni non lo cita mai), scritto pochi giorni dopo il funerale. Con parole appena attenuate da umana deferenza lo definì “pellegrino del nulla”, vale a dire difensore di una causa inutile, sbagliata, perduta in partenza (...).
Dopo la guerra i comunisti non recedettero mai da questa linea, nella quale trascinarono anche i socialisti fino a quando resse il patto di unità d’azione. Fino al '56.