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La preghiera del Papa a Ground zero




New York, 20 apr. (Adnkronos/Ign) - "Dio della pace, porta la tua pace a questo nostro mondo violento". E' la preghiera pronunciata oggi da Benedetto XVI a Ground Zero, la voragine lasciata dal crollo delle Torri Gemelle colpite l'11 settembre.

La breve, semplice e commovente cerimonia è iniziata dopo che a bordo della 'Papamobile', Benedetto XVI ha percorso la rampa utilizzata dai camion del cantiere per la costruzione della nuova Freedom Tower per scendere nel punto più profondo della voragine. Il Papa si è inginocchiato ed ha pregato in silenzio. Poi ha acceso una candela per la memoria, ha pronunciato la preghiera ed ha benedetto il luogo.

"Dio di amore, compassione, e cura, guarda su di noi, persone di molte fedi e tradizioni differenti, che ci riuniamo oggi in questo luogo, scena di incredibile violenza e dolore - ha detto il Pontefice - Dacci conforto e consolazione, rafforzaci nella speranza, e dacci la saggezza e il coraggio di lavorare instancabilmente per un mondo dove la vera pace e l'amore regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti".

Dopo aver chiesto di dare "luce e pace eterna a tutti quelli che sono morti", sostegno e conforto a chi è rimasto ferito e ai familiari delle vittime, ha pregato anche per i terroristi: "Volgi verso la tua via dell'amore coloro i cui cuori e le cui menti sono consumati dall'odio".

Al termine della cerimonia il Papa ha salutato, fermandosi con ognuno a scambiare qualche parola, i 24 familiari delle vittime, soccorritori e sopravvissuti che sono stati scelti, a caso, tra le migliaia di persone colpite dall'11 settembre. Hanno ricevuto il Papa sul sito degli attacchi il sindaco di New York, Michael Bloomberg, il governatore dello stato di New York, David Paterson, e il governatore del New Jersey, Jon Corzine.

Oggi è l'ultimo giorno della visita di papa Ratzinger negli Stati Uniti. Nel pomeriggio, Benedetto XVI celebrerà la messa allo Yankee Stadium di New York di fronte a decine di migliaia di fedeli.

Parlando ai seminaristi del St. Joseph's a Yonkers, a nord di New York, il Pontefice ha ricordato la sua adolescenza rovinata dal nazismo. "I miei anni da 'teen-ager' sono stati rovinati da un regime malvagio che credeva di avere tutte le risposte" ha affermato Ratzinger, sottolineando che il nazismo aveva accresciuto "la sua influenza, infiltrandosi nelle scuole e in tutte le istituzioni civiche, nella politica e persino nella religione, prima che si riconoscesse in pieno la mostruosità che era".

Benedetto XVI aveva già ricordato in un suo scritto come fosse stato costretto nel 1941 ad entrare a 14 anni nel movimento nazista giovanile.