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Arturo Vella e il socialismo massimalista

di Umberto Chiaromonte
Editore: Piero Lacaita
Prezzo: 15,00 €

 

Il saggio ricostruisce la vicenda umana e politica di Arturo Vella (1896-1943) socialista intransigente rivoluzionario e poi massimalista di primo piano, e con essa i comportamenti della leadership del Partito nei passaggi difficili a cavallo della grande guerra e negli anni della crisi della Stato liberale. Chiaromante offre un tassello mancante, in quanto nella pur vasta letteratura sul movimento operaio italiano, era particolarmente stridente il silenzio steso su un personaggio che fu a lungo vicesegretario del Partito, coordinatore del Gruppo

parlamentare e direttore de “L’Avanguardia”.

Si deve riconoscere il merito a Vella di aver incanalato il movimento giovanile socialista nel solco della tradizione del socialismo italiano sottraendolo all'anarchismo e al sindacalismo rivoluzionario, teorie che poi approdarono a conclusioni estremistiche di varia natura.

Tra i grandi meriti di Vella c'č da inserire la Fgsi che, da movimento ancora in embrione, senza identitŕ e senza prestigio, da lui fu trasformata in una federazione forte, matura, responsabile, capillarmente presente in tutto il Paese, riconosciuta e accettata dagli organi ufficiali del PSI che attinsero da essa il ricambio della classe dirigente.

Ebbe un ruolo importante nella direzione nazionale del partito alla quale fu chiamato per numerosi anni, sostanzialmente dal 1912 al 1926 anno in cui il fascismo sciolse i partiti, divenendo anche il vicesegretario nazionale del partito.