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Fabian New Year Conference
La battaglia per la Democrazia di Critica Sociale e laburisti




(pagina 2)

... ocratici; libertà individuali e distribuzione plurale dei poteri, per i liberali – per imbarcare il mondo in un grande, nuovo transatlantico progressista che lo traghetti dal vecchio assetto bipolare ad un nuovo scenario multipolare .

L’universalità dei diritti umani e il ruolo della comunità internazionale rappresentano, per Miliband, la cifra politica fondamentale di questo rinnovato sentire progressista.

In tal senso, secondo l’esponente del governo britannico, è necessario stabilire una cooperazione multilaterale, sia a livello regionale sia sul piano globale, ovvero fare tesoro delle recenti esperienze in Iraq e Afghanistan. “Le istituzioni democratiche, ha detto Miliband, non devono essere create dall’alto ma essere il frutto di un processo di costruzione bottom-up.” 

Torna dunque, nelle parole del Ministro, l’idea dell’empowerment in una declinazione “globale”, ovvero la convinzione che sia necessario “ribilanciare il potere” non solo tra vecchie potenze e potenze emergenti, ma anche tra autorità di governo e cittadini. 

Le riflessioni di Miliband hanno accompagnato lo svolgimento dei lavori che, dopo lo speech inaugurale, sono proseguiti nel corso dell’intera giornata, nei seminari tematici. Ampio lo spettro dei temi affrontati: dalla lotta al terrorismo, di cui ha discusso Shami Chakrabati, ai cambiamenti climatici, cui sono state rivolte le riflessioni del parlamentare laburista Hilary Benn; ed ancora, il processo di pace in Medio Oriente, l’immigrazione, le prospettive di una soluzione “diplomatica” alla crisi irachena. 

Molto seguito è stato l’incontro sull’America dopo Bush  animato da Timothy Garton Ash e Sir Christopher Meyer, mentre ha avuto i toni della “sfida culturale” il dibattito sul ruolo della Gran Bretagna in Europa, che ha visto un frizzante contraddittorio mediato dalla più celebre coloumnist del Guardian, Polly Toynbee, tra il laburista James Purnell, la Vice-presidente della Commissione Europea, Margot Wallstroem, l’MP Quentin Davies e il parlamentare europeo Nigel Farage. 

Curiosa, infine, l’iniziativa di Ed Miliband – brillante ed impegnatissimo fratello minore del Foreign Secretary – che, nei due seminari da lui presieduti, ha invitato i delegati ad avanzare idee, a suggerire proposte per un nuovo “manifesto laburista”, ad aiutare insomma il Partito a superare il disarmante “low profile” assunto dal Governo britannico  con la premiership di Gordon Brown, suggerendo così l’ipotesi che non una scelta strategica sarebbe stata quella dell’ex Cancelliere di declassare la politica internazionale nella gerarchia delle priorità di governo, ma piuttosto una necessità, imputabile alla mancanza di una “visione”, alternativa ma altrettanto filosoficamente robusta di quella perseguita dal predecessore Tony Blair.

Alla fine della Conference, tuttavia, il materiale prodotto non si è rivelato - né culturalmente né politicamente - all’altezza degli obiettivi indicati dai Miliband Brothers, ma almeno una proposta “concreta” è  stata messa giù. L’idea, suggerita dalla neo-eletta Chair della Society, Anne Campbell, nel corso della Sessione Plenaria conclusiva della Conference, è di sostenere in Afghanistan la battaglia per l’uso terapeutico del papavero, come strategia per ridurre l’oppio in circolazione e, nello stesso tempo, contribuire a migliorare le condizioni sanitarie della popolazione locale.

Discussa ed approvata dai delegati in sessione plenaria, anche la proposta avanzata dal parlamentare laburista Dan Whittle, per l’istituzione di un progetto europeo di scambio civile volontario.

Ulteriori materiali della Conferente, sul sito della Fabian Society.



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