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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-7 aprile

di Critica Sociale



(pagina 2)

... , Robert Menard, accusa il governo francese di aver assicurato ai cinesi di trasformare Parigi in una città blindata, ma promette ciononostante azioni spettacolari. Nicolas Sarkozy, da parte sua, lascia intendere che se la situazione in Tibet non migliorasse da qui ad agosto la sua minaccia di boicottare la cerimonia d'apertura potrebbe trasformarsi in realtà. Il tragitto della fiaccola, il più lungo e contestato della storia olimpica, prosegue. Pare comunque evidente che il simbolo dei Giochi sarà al riparo dalle contestazioni solo a partire dal 4 maggio quando, dopo aver attraversato sei continenti, arriverà in Cina.

INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE
Bush and Putin, at last meeting, agree to disagree
Steven Lee Myers

A pochi mesi dalla fine del suo mandato, George W. Bush ha discusso per l'ultima volta, almeno in veste di presidente, con Vladimir Putin, anch'egli a fine mandato. Dopo Blair, Putin è il leader che Bush ha incontrato più volte. Con pochi si è trovato meno d'accordo. Nonostante le manifestazioni di stima tra i due leader uscenti e l'impegno a sviluppare relazioni pacifiche e collaborative fra le due potenze, Bush e Putin non sono riusciti a raggiungere un accordo definitivo sulla questione che più ha agitato le relazioni bilaterali nell'ultimo anno: il progettato scudo-antimissile Usa nell'Europa orientale. Nonostante i toni distensivi con Putin ed il discreto successo diplomatico complessivamente ricavato dal vertice Nato di Bucarest, Bush rientra dalla missione europea con la consapevolezza che i motivi di divisione con la rinascente potenza del Cremlino rimangono sul tappeto.

THE WASHINGTON POST
Clinton's Chief Strategist Steps Down
Anne Kornblut e Daniel J. Balz

Un altro colpo di maglio si abbatte sulla campagna presidenziale di Hillary Clinton. Lo stratega elettorale dell'ex first lady, il potente e discusso Mark Penn, ha infatti lasciato il suo staff. I risultati elettorali non entusiasmanti ottenuti dalla Clinton, che a dicembre veniva unanimemente considerata strafavorita, avevano messo da tempo sul banco degli imputati Penn e la sua strategia elettorale, ma l'allontanamento del prestigioso consulente è da ricondurre ad un accadimento ben preciso. Penn si è infatti recentemente incontrato, in qualità di presidente della società specializzata in pubbliche relazioni Burson-Marsteller, con l'ambasciatore colombiano negli Stati Uniti per discutere della promozione dell'accordo di libero scambio tra Washington e Bogotà. Un accordo al quale la Clinton si oppone. Il conflitto di interessi appare lampante. Penn ha ammesso di aver commesso una leggerezza e davanti alla furia dei Clinton ha ritenuto opportuno lasciare, mentre il governo colombiano si è affrettato a dare il benservito alla sua società.

THE LOS ANGELES TIMES
Petraeus' return promises high political drama
Peter Spiegel e Julian E. Barnes

Il comandante in capo in Iraq David Petraeus sta per riferire al Congresso degli sviluppi della situazione a Baghdad. La sua azione ha sinora raccolto ampi consensi. Il surge, l'aumento delle truppe Usa, ha funzionato, o almeno sembra essere stato uno dei fattori in grado di riportare parzialmente sotto controllo l'Iraq. La situazione sta evolvendo anche in patria. Fra pochi mesi il punto di riferimento alla Casa Bianca cambierà. Quali ripercussioni sulla strategia in Iraq? Riferendo a Capitol Hill, Petraeus si troverà di fronte i tre candidati. Se John McCain condivide in pieno la sua linea di azione, i due Democratici, in particolare Barack Obama, hanno senz'altro qualche riserva. L'audizione congressuale potrebbe così rappresentare un assaggio dei dissapori suscettibili di emergere sulla gestione del teatro iracheno fra il comandante e il nuovo presidente.


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