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SELEZIONE DELLA STAMPA ESTERA-8 maggio

di Critica Sociale



(pagina 2)

... idati ben prima di agosto, onde evitare un bagno di sangue alla Convention. Dal canto suo, Hillary Clinton respinge gli appelli dei maggiorenti del suo Partito e non si ritira. Hillary è convinta di poter contare sulla base più solida dell'elettorato Dem, di avere le migliori chances per sconfiggere John McCain e di poter diventare un grande presidente. L'unica strategia che le rimane, oltre a fare bene nelle ultime consultazioni popolari, è convincere la stragrande maggioranze dei superdelegates a seguirla, cosa che sinora non le è riuscita. In quest'ottica, sia la senatrice di New York che Obama si muoveranno nei prossimi tempi per stringere e consolidare alleanze in vista di Denver. Il senatore dell'Illinois mostra un giustificato ottimismo e parlando a Raleigh, dopo la vittoria in North Carolina, auspica che il Partito si ricompatti (dietro di lui) in vista della sfida a McCain.

SPIEGEL INTERNATIONAL
Is Cheap Meat Bigger Threat to Amazon than Biofuels?
Christian Schwägerl

Il bio-etanolo è la grande speranza del Brasile. Potrebbe consentire al gigantesco Paese amazzonico di raggiungere l'indipendenza energetica e di provvedere al 5% del fabbisogno mondiale. Ma non è tutto oro quel che luccica. Gli ambientalisti paventano che l'espansione della produzione dei bio-carburanti possa avere effetti devastanti sulla foresta amazzonica, minacciata dal disboscamento. Un altro rischio legato alla produzione in quantità massiccia di bio-carburanti, il bio-etanolo ad esempio è ricavato dalla canna da zucchero, riguarda direttamente la strisciante crisi alimentare mondiale. I prezzi dei generi alimentari stanno aumentando in modo consistente e distrarre terreni coltivabili, destinandoli alla produzione dei bio-carburanti, non aiuta a risolvere il problema, poiché, così facendo, si diminuisce l'offerta complessiva di cibo spingendo sempre più in alto i prezzi.

TIME
The Next Great North Korean Famine
Bill Powell

Negli anni novanta, mentre il governo di Kim Jong Il duellava con l'Occidente millantando la propria potenza militare, i nord-coreani pativano letteralmente la fame. Un milione di persone persero la vita. Uno scenario da incubo, che rischia di ripetersi a breve, secondo quanto riportano funzionari delle Nazioni Unite e diverse Ong attive nell'area. Recentemente, la Corea del Nord è ritornata alla ribalta per il suo ruolo nella costruzione di un reattore nucleare siriano distrutto da Israele. Una circostanza che rischia di ostacolare i negoziati in atto con Pyongyang sulla delicata questione del controllo dell'arsenale nucleare nord-coreano. I negoziatori statunitensi sono propensi a garantire alla Corea del Nord ingenti forniture di grano, ma pretendono di avere garanzie sull'effettiva destinazione delle derrate: si teme infatti che le forniture alimentari vengano destinate esclusivamente all'esercito od alla ristretta elite politica nazionale.

INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE
Record oil prices depress Asian shares
Louise Heavens


L'aumento record dei prezzi del petrolio mette pressione sulle borse asiatiche, diffondendo il timore di un aumento generalizzato dell'inflazione, che possa conseguentemente indurre le banche centrali ad intervenire con misure drastiche. A discapito dei profitti e del potere d'acquisto dei consumatori. In Asia, il prezzo del greggio, che ha da poco sfondato la barriera psicologica dei 120 dollari al barile, è raddoppiato in un anno ed aumenta incessantemente dal 2002, trascinato dalla domanda della Cina e di altri Paesi in vorticoso sviluppo.  Il picco petrolifero sta debilitando un'economia già stressata a causa delle difficoltà del mercato creditizio e immobiliare. Senza scordare la crescita nei prezzi dei generi alimentari. A completare un quadro decisamente inquietante, l'annuncio di Goldman Sachs: “In due anni, il prezzo di un barile di greggio potrebbe raggiungere i 200 dollari.”

YNET NEWS
Barak: Nothing can destroy Israel
Sima Kadmon e Alex Fishman

Ehud Barak è l'uomo che, alla guida di un governo laburista, sfiorò la storica pace con i palestinesi nel 2000, quando concordò con il 95% delle proposte avanzate da Yasser Arafat, ma il leader palestinese non ritenne sufficiente l'offerta israeliana ed i negoziati fallirono. Barak venne travolto dal mancato accordo. Il suo governo venne spazzato via dall'impopolarità e le elezioni anticipate registrarono il trionfo dall'allora falco Ariel Sharon, alla guida del Likud. Barak è ritornato alla ribalta come ministro della Difesa del governo centrista di Ehud Olmert e concede un'intervista esclusi...


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