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LE IDEE DEL SOCIALISMO NON SONO L'1 PER CENTO
L'insegnamento di Matteotti e il riformismo come metodo
di Pia Locatelli



(pagina 3)

... nel Socialismo europeo riguardi gran parte del PD e della ex Sinistra Arcobaleno, il nostro obiettivo è di contribuire a coinvolgerle tutte nella formazione di un grande Partito Socialista in cui possono convivere correnti diverse, come avviene in tutti i Partiti Socialisti europei. E di saldare a questo processo, o in forma organica o in forma federativa, le componenti laiche e liberali di sinistra. Le ragioni dell'esistenza di un Partito Socialista in Italia come organizzazione autonoma stanno in questo nostro obiettivo.Obiettivo chiaro che non è compatibile con la nostra confluenza nel PD. Infatti l'aggiunta di un'altra minuscola frazione di forze socialiste a un Partito che è nato facendo dell'ambiguità ideologica e della non scelta la sua ragion d'essere e che si è dato una struttura organizzativa che non consente una effettiva agibilità democratica, non cambierebbe i termini di una dialettica che deve ancora prendere corpo effettivamente al suo interno. Il Partito Socialista può sollecitare questo processo con un'azione di lotta politica e di stimolo critico. La prospettiva dei Socialisti e quella del PS è di essere il lievito di idee e proposte per una sinistra riformista che oggi non c'è ma che ha nell'adozione delle idee e del metodo socialista europeo la sua sola chance di esistere. Ho riflettuto sulla figura di Giacomo Matteotti, in questi giorni in cui è da poco (10 giugno) ricorso l'anniversario del suo assassinio, che come ogni anno i compagni polesani commemorano nel paese natale. Matteotti, più di ottant'anni fa, fu un riformista che seppe ben avversare il mito sovietico, i rigurgiti rivoluzionari. Ma oggi cosa significa essere riformisti? Il Riformismo è un metodo: serve per realizzare programmi, attuare idee, concretizzare valori. Senza la bussola dei valori socialisti, "riformismo" è vuota tecnica di governo, modernizzazione senza progresso. Oggi che tutti si dichiarano "riformisti" vediamo che si confondono mezzi e fini, metodi e contenuti. Credo che nessuno più di me, che nasco professionalmente imprenditrice, può apprezzare il richiamo alla modernità e all'efficienza economica. Ma questi sono comunque i mezzi con cui il vero riformista attua i suoi fini, che sono la giustizia e la dignità di tutte le persone. Modernizzazione ed efficienza assurti a fini, e non a mezzi necessari, ecco dove la sinistra italiana ha perduto l'anima! Per questo oggi dobbiamo lasciar cadere assurdi muri e muretti, e riprendere a parlare tra noi, persone di sinistra, provenienti da tradizioni sia riformiste sia radicali. Occorre ricostruire, perché non ha molta importanza davvero se io o qualcun altro non è personalmente in Parlamento, ma in Parlamento oggi sono deboli e mal rappresentate idee, istanze e sensibilità che sono nel Paese, tra i cittadini, e sono quelle che per un secolo hanno fatto andare avanti il Paese. No, non possiamo essere una corrente od una fondazione: abbiamo bisogno del nostro partito, come in tutta Europa, il Partito del Socialismo europeo in Italia.Non crediamo, francamente, che il socialismo in Italia sia confinato al nostro 1%. Le idee e il bisogno di una società giusta, equa, libera sono molto più diffusi. Dobbiamo essere un catalizzatore, e per questo serve un partito autonomo, libero, che possa fare, come abbiamo scritto nella mozione, una politica "corsara", che vuol dire semplicemente una politica libera, di confronto. Il dibattito che portiamo dentro al partito ancora di più vogliamo portarlo fuori del partito, a tutto campo. Vogliamo fare politica, mettendoci in gioco, senza paura di perdere poltrone o poltroncine. Quelle le perderemo comunque, se non saremo una comunità libera e vitale, capace di interpretare il futuro. La sinistra e in particolare il nostro Partito hanno segnato la storia del mondo e dell'Italia per quasi 120 anni, individuando soluzioni non conformiste, dando dignità ai lavoratori, rendendoli coscienti dei loro diritti: le conquiste sociali e civili del secolo scorso sono opera nostra. Non possiamo accontentarci del nostro passato glorioso, dobbiamo pensare al futuro, nella consapevolezza che il Partito deve proporsi come portatore sano di innovazione di qualità, pur ben radicato nella sua memoria e nei suoi ideali.Questo Partito o si dà un disegno complessivo di società o resta marginale.Quindi originalità e qualità sui grandi temi: scuola, certamente pubblica ma dove conti il merito degli insegnanti e degli studenti; lavoro, a proposito del quale non è possibile che un servizio flessibile costi meno di un servizio rigido; garanzie al reddito per i lavoratori in un mercato mobile e intermittente; forze dell'ordine, in proporzione ne abbiamo più che in tanti Paesi europei e questo dovrebbe ben dirci qualcosa sulla difficoltà di garantire la sicurezza senza prevenzione sociale; casa, che sia garanzia di mobilità sociale per i giovani e di mobilità geografica per i lavoratori; informazione, e non siamo piazzati bene nella graduatoria mondiale della libertà d'informazione; E...


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