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LA RIFORMA FISCALE CHE CAMBIA LO STATO
foto IL NUOVO NUMERO DI CRITICA SOCIALE – Nuova alleanza tra Cittadini e Stato, riforma democratica e ripresa economica
LE TRE LINEE GUIDA DI TREMONTI

Una manovra più sistemica che congiunturale è quel che preannuncia il ministro Tremonti per il prossimo bilancio dello Stato. "Una manovra etica", come l'ha definita il ministro, con cui la correzione dei conti pubblici sarà guidata dal principio che "si darà a chi ha bisogno e si toglierà a chi non ne ha, riducendo i trasferimenti che non hanno ragione di essere e l'uso distorto del denaro pubblico". Questo quanto dichiarato ieri a Bruxelles.
Ma già a Parma settimane orsono, in occasione del Convegno promosso da Confindustria per i suoi cento anni,Tremonti aveva per l'ennesima volta precisato i criteri focali della stretta relazione tra riforma "democratica" e possibilità di buona gestione della crisi e di nuove basi per una futura ripresa economica, all'insegna di un nuovo modello di società e di capitalismo, che ne fa un costruttore di una nuova visione "repubblicana" del futuro del Paese.
Centrale il ritorno del primato della politica attraverso la chiave di volta della riorganizzazione del sistema, la riforma fiscale, basata sulle tre linee guida: "Dalle persone alle cose,  dal complesso al semplice, dal centro alla periferia".
Nel nuovo numero di Critica Sociale riproponiamo il testo integrale dell'intervento del Ministro a Parma corredato da due interventi,  di Giuseppe Scanni ( "La riforma fiscale che cambia lo Stato") e di Nicola Scalzini ("Due mosse necessarie per accelerare la ripresa"), quest'ultimo scritto anche per la rivista Ircocervo diretta da Fabrizio Cicchitto.
In relazione al tema della riforma dello Stato, inerente al lavoro del ministro Tremonti, il nuovo numero della Critica pubblica inoltre un ampio stralcio del saggio di Gennaro Acquaviva su "Craxi e i nemici della Grande Riforma" (che introduce il volume della Marsilio) con due importanti documenti dell'epoca: il celebre articolo di Bettino Craxi per l'Avanti! del 28 settembre del 1979, sul Presidenzialismo, e parte dell' intervento  alla Conferenza di Rimini del PSI sulla "Democrazia governante", testi di grande utilità e di vivo scontro politico ancora oggi, a riprova di quel che, sempre sulla Critica sociale, sostiene Rino Formica : "In Italia è da vent'anni che si è spezzato lo Stato e nessuno ha voglia di ricomporlo"



La rivoluzione di Tremonti ■ Le tasse non dovranno essere “imposte” sulle persone ma sulle cose
LA RIFORMA FISCALE CAMBIA LO STATO

di Giuseppe Scanni, Critica Sociale n.2/3

...
Secondo Tremonti, superato il mercatismo - l'idea cioè che sia l'economia a dominare la politica - e tornato il ruolo salvifico e/o provvidenziale degli Stati, dei Governi, della politica, è giunto il momento di pianificare riforme strutturali, sapendo che la riforma delle riforme è in Italia quella fiscale. Tremonti ricorda come già dal 1994, allora in anticipo, oggi nei tempi giusti (e quindi corti) è necessario provvedere ad una riforma che accompagni il passaggio della fiscalità dalle persone alle cose; dal complesso al semplice; dal centro alla periferia. L'alta intensità politica della Riforma progettata dal ministro ha evidentemente risvolti costituzionali importanti e si poggia su una certezza, quella del tempo di durata del Governo e della sua maggioranza.
...

Riforma fiscale e mercati esteri
ACCELERARE LA RIPRESA. LE DUE MOSSE NECESSARIE

di Nicola Scalzini, Critica Sociale n.2/3

Il nostro Paese in questi tempi riceve apprezzamenti dalle Istituzioni internazionali per come ha affrontato la crisi economica e soprattutto per come ha gestito la finanza pubblica. Nella maggior parte dei Paesi industrializzati si sono aperte delle crepe, a volta delle vere e proprie voragini, nei conti pubblici, a causa del ricorso senza limiti al deficit spending per fronteggiare la peggiore crisi del dopoguerra. Noi ci troviamo nel gruppo di testa dei Paesi che cominciano ad uscire dalla crisi, nonostante la politica di rigore e di controllo della spesa pubblica. Ed è questo meritorio comportamento a suscitare l'interesse e la stima degli osservatori. Eppure le richieste di manovre fiscali, ed in particolare di riduzione delle tasse, sono state anche da noi numerose: imprese, sindacati, lavoratori autonomi, partiti ed associazioni, tutti avevano da chiedere sconti e agevolazioni. Esse continuano anche in questi giorni e, pur avendo talvolta fondamento, ignorano quasi sempre di indicare adeguate coperture per evitare i danni dell'aumento dell'indebitamento pubblico. Ma la necessità di interventi di politica fiscale non è eludibile e lo ha confermato lo stesso Ministro Tremonti in questi giorni.

L'opinione
"LO SCONTRO E' TRA PARTITI E ISTITUZIONI"

di Rino Formica, Critica Sociale n.2/3

Centinaia di metri quadrati di prime pagine dei quotidiani sono state occupate da articoli, comunicati e servizi fotografici sull'eruzione del vulcano Pdl. Descrivere e fotografare la cenere e i lapilli è nelle possibilità di tutti. Capire le ragioni profonde che hanno scatenato l'evento, richiede sapienza nel giudicare ed esperienza di analisti.
Cosa è successo ieri nel Pdl e cosa succederà domani nel Pd, dato che i due partiti sono simmetrici perchè figli gemelli della stessa partoriente (l'Italia in crisi degli anni Novanta)?

Scenari ■ ”Il digitale è fragile, ma la carta è una cassaforte”. Le tesi del fondatore della NYRbooks
FICCANASO ELETTRONICI E RIVOLUZIONE DELL'EDITORIA

di Jason Epstein, Critica Sociale n.2/3

Il passaggio all' interno dell'industria editoriale del libro, dall'inventario conservato in un magazzino e distribuito ai rivenditori, ai file digitali archiviati in domini virtuali e consegnati quasi ovunque velocemente ed economicamente quanto una e-mail, è ora in atto e irreversibile. Questo storico cambiamento trasformerà ovunque in modo radicale l'editoria libraria, le culture che ne sono influenzate e da cui dipendono. Intanto, per ragioni abbastanza differenti, l'affettato mondo dell'editoria, in cui sono entrato più di mezzo secolo fa ha già i nervi a fior di pelle, dal momendo che soffre la dipendenza al rischio dello scommettitore incallito, ai best seller stagionali, molti dei quali non recuperano i loro costi, e al simultaneo deterioramento del catalogo, la rendita vitale sulla quale gli editori hanno potuto mantenere in passato stabilità anno dopo anno attraverso momenti buoni e non. La sfiducia, dell' editoria, riflette questi shock incrociati, un punto vendita super specializzato dominato da una inconsistenza ad alto rischio, e un cambio di sistema tecnologico più importante di quella decisiva evoluzione che portò dagli scriptoria dei monasteri ai caratteri mobili, comparsi la prima volta nella tedesca Magonza, città di Gutenberg

Dai cataloghi online alla stampa in digitale
EXPRESSO BOOK MACHINE. UN LIBRO PRODOTTO NEL TEMPO DI UN CAFFE'

di Ilaria Calamandrei

"Il sogno di Gutenberg era di creare un unico libro di preghiere con la sua nuova stampante da distribuire a tutte le chiese d'Europa e in questo modo, unificare la fede cattolica che si stava increspando a causa degli scismi, specialmente in Germania, dove Gutenberg viveva vendendo ninnoli alle fiere religiose. Invece, e questo avrebbe causato lo sgomento di Gutenberg , se avesse vissuto abbastanza per vederlo, la stampa a caratteri mobili generò il nostro mondo moderno, con tutte le sue meraviglie e i suoi mali- la riforma protestante, l'Illuminismo e la nostra civiltà empirica scettica e secolare con i suoi lati positivi e negativi. Chiunque pensi che i libri siano solo un'altra forma d'intrattenimento non ha capito nulla". Jason Epstein.

L'anniversario

Walter Tobagi ■ Il 28 maggio di trent'anni fa veniva ucciso dai terroristi il giornalista del Corriere della Sera
DALLA CHIESA A CRAXI: "CERCHIAMO I MANDANTI"

di Ugo Finetti, Critica Sociale n.2/3

A trent'anni di distanza l'omicidio di Walter Tobagi rimane un "caso" ancora aperto. Un processo è in corso e riguarda aspetti primari su cui ancora si registrano zone d'ombra: le informative sui progetti terroristici contro di lui e la spontaneità o meno (e quindi pienezza) della confessione degli assassini e delle loro versioni. Anche da parte dei famigliari si prospettano nuove versioni, ipotesi, sospetti.
E' una ferita mortale che non si è rimarginata. Perché? Certamente il fatto che il processo si concluse con una sorta di "happy end" e cioè con la immediata scarcerazione degli assassini che sembravano "cantare vittoria" non fu considerato da molti un epilogo molto chiaro e convincente. Ma più in generale il "caso Tobagi" rimane aperto per una ragione di fondo che riguarda il complesso della stagione del terrorismo italiano e cioè le zone di complicità, di omertà e di corresponsabilità che sono rimaste intoccabili. Non si tratta di fare il processo al processo, ma di rendersi conto che la conclusione giudiziaria non può essere usata come arma di censura per evitare approfondimenti, verifiche e conclusioni anche diverse in ordine alle responsabilità e allo svolgimento dei fatti.

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CRITICA SOCIALE
Rivista fondata nel 1891 da Filippo Turati
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Direttore responsabile: Stefano Carluccio

Reg. Tribunale di Milano n. 646 del 8 ottobre 1948
edizione online al n. 537 del 15 ottobre 1994

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