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EDITORIALE
foto Il ruolo della Turchia, che guarda a Iran e Siria
ISOLARE ISRAELE
ALLONTANA LA PACE


di Giorgio Gangi

I particolari emersi dopo le prime ore dalla notizia dell'intercettazione israeliana del convoglio di navi dirette a Gaza e dei morti sono importanti per cominciare a comprendere i fatti accaduti. La nave Mavi Marmara portava  due gruppi distinti di persone: il gruppo più numeroso era composto da turchi, più di quattrocento persone, affiliati all' Ihh, una organizzazione già messa sotto inchiesta in Turchia nel 1997 perché accusata di avere rapporti con la Jihad internazionale e nei cui uffici la polizia sequestrò numerose armi. Verso la Ihh il governo turco di allora prese dei provvedimenti. Oggi l'Ong  mantiene non solo rapporti con Hamas, tramite il suo leader a Damasco, Khaled Meshal, ma persino - si sospetta - con Al Qaeda. Questa organizzazione era lo sponsor della "missione umanitaria" e della Freedom Flottilla.L'altro gruppo era composto da occidentali, 150 pacifisti vari, volti noti.
Per una valutazione politica della situazione, le idee sembrano chiare. Da dove viene la provocazione (perché di una provocazione si è trattato)? Proviene dalla Turchia, per ragioni di politica interna e di politica estera. La Turchia farà fatica ad entrare in Europa per l'opposizione della Francia e della Germania, che qualcosa contano nell'Unione europea. E da un po' di tempo si può osservare un progressivo avvicinamento della Turchia all'Iran e alla Siria nella speranza, molto vaga a mio parere, di acquisire un ruolo e un'influenza sull'Asia caucaso-turcomanna.
La politica estera turca va analizzata alla luce della fine dell'impero sovietico e dei nuovi spazi regionali che la Turchia ritiene che le si aprano nell'area. Non bisogna dimenticare, infatti, che Russia e Turchia sono sempre stati nemici "storici", addirittura dalla guerra di Crimea, e poi nella prima guerra mondiale. I Turchi hanno sempre avuto timore dei Russi: il genocidio degli Armeni avviene perché sospettati ingiustamente di essere una quinta colonna russa nel Paese. La provocazione verso Israele è quindi un episodio che si inserisce nello spostamento in atto nella politica estera della Turchia che intende divenire potenza regionale nella medesima area dove insistono Iran e Siria. In questo cambiamento di scenario ai nostri confini, l'Europa è, come si suol dire, "irrilevante", paralizzata dalle sue divisioni



Incidente Mavi Marmara: una provocazione che Israele non ha saputo gestire
LA GUERRA DELLE OPINIONI PUBBLICHE

Stratfor, 1 giugno 2010,

Il governo israeliano sostiene che l'incidente navale a bordo del Mavi Marmara, l'imbarcazione battente bandiera turca  parte della flottiglia umanitaria diretta a Gaza, sia frutto di una provocazione mirata a dimostrare quanto sia brutale e irragionevole lo Stato di Israele. Ipotesi condivisibile secondo George Friedman di Stratfor, secondo il quale l'intera operazione mirava a due obiettivi specifici: isolare Israele, provocando inoltre una frizione nei rapporti con gli Stati Uniti, e determinare una crisi politica interna allo Stato ebraico. Razionalmente, Israele avrebbe dovuto evitare una simile insidia. Il governo ha tuttavia optato per una prova di forza, per evitare di apparire debole e di incoraggiare nuove spedizioni contro il blocco di Gaza. Una scelta efficace per mantenere uno stretto controllo del territorio, ma estremamente discutibile e pericolosa dal punto di vista politico.


Se lo Stato ebraico non collaborerà con la comunità internazionale, l'incidente navale nel Mediterraneo offrirà una sponda ai suoi nemici
MECACCI: "ISRAELE COMPRENDA CHE NON C'E' PACE SENZA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE"

Critica Sociale, 2 giugno 2010,

Il grave incidente navale avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 maggio potrebbe avere pesanti conseguenze su una serie di dossier internazionali di primaria importanza, quali la sicurezza e la stabilità mediorientali, il processo di pace israelo-palestinese e lo sviluppo del controverso programma nucleare iraniano. Matteo Mecacci, parlamentare italiano e Rapporteur for Rights and Democracy presso l'Assemblea dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, non nasconde la sua preoccupazione e analizza lo scenario inquietante che sembra profilarsi, anche se è ancora presto per avere un quadro esauriente di quanto è successo sulla nave Mavi Marmara (facente parte della flottiglia che tentava di forzare il blocco di Gaza e che è stata abbordata dai militari israeliani, ndr). Tuttavia, sostiene Mecacci, questo episodio, costato una decina di vite umane, evidenzia ancora una volta l'atteggiamento sbagliato dell'attuale governo israeliano.

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CRITICA SOCIALE
Rivista fondata nel 1891 da Filippo Turati
Alto Patronato della Presidenza della Repubblica

Direttore responsabile: Stefano Carluccio

Reg. Tribunale di Milano n. 646 del 8 ottobre 1948
edizione online al n. 537 del 15 ottobre 1994

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