"E’ su questa scelta che deve essere chiamato il popolo ad un giudizio referendario preliminare: vogliamo confermare la scelta della Repubblica con governo parlamentare o vogliamo innovare optando per la Repubblica con governo presidenziale? Nella legge costituzionale che dovrebbe essere proposta per modificare l’art.138 (revisionismo costituzionale), bisogna prevedere due referendum. Uno preliminare su la forma di Stato Repubblicano ed uno di approvazione finale. Intorno a questi referendum, forse, sarà possibile chiamare il popolo ad un interesse per la legge delle leggi". (clicca per seguire)
Presentato al Senato un disegno di legge per la "Glass-Steagall" TREMONTI: "SEPARARE IL RISPARMIO DALLA SPECULAZIONE" Giulio Tremonti continua la sua campagna per Glass-Steagall, lanciata più di un anno fa con l’uscita del suo ultimo libro e portata avanti con una serie di interventi pubblici e durante la recente campagna elettorale. L’ex Ministro, ora al Senato, ha presentato lo stesso disegno di legge (ddl) che aveva presentato alla Camera dei Deputati l’anno scorso, in cui chiede una netta separazione tra le banche ordinarie e quelle speculative, per garantire che “il credito serve allo sviluppo e non alla speculazione”.
Coinvolgere i cittadini nella decisione sulla riforma dello Stato I SAGGI E LA SAGGEZZA
NON SONO COINCIDENTI Mauro del Bue e Stefano Carluccio Bisognerebbe tornare a Platone. Al suo governo dei saggi. Cioè dei filosofi, gli unici che avevano la possibilità di scrutare nel mondo delle idee. Era un modello istituzionale di tutto rispetto. Con un evidente conflitto d’interesse, essendo lui stesso, Platone, un filosofo. E dunque proponendosi di fatto come il più saggio di tutti. Dunque come il naturale capo di tutti i governi. Sarebbe come se in Italia si proponesse un governo delle banche presieduto da un esponente del mondo bancario. Saggezza vuole invece che sia coinvolta il massimo della forza morale contenuta nella popolazione, con una Assemblea Costituente convocata con una manifestazione solenne in Piazza del Popolo ( dove venne letta la costituzione della Repubblica romana a cui si ispirarono gli emendamenti alla costituzione americana e la nostra attuale costituzione italiana), e votata a suffragio universale, senza alcuno sbarramento perche’ anche chi prende l uno per cento potrebbe avere una buona idea, anche migliore di chi ha il 20.
Il peso delle multinazionali CHI CONTROLLA L'ECONOMIA GLOBALE La struttura della rete di controllo delle aziende transnazionali incide pesantemente sulla competizione nei mercati globali e sulla stabilità finanziaria. Sinora, sono stati studiati solo piccoli esempi nazionali e non è stata utilizzata una metodologia appropriata per valutare globalmente il controllo esercitato. Stefania Vitali, James B. Glattfelder e Stefano Battiston (Chair of Systems Design, ETH di Zurigo) hanno recentemente proposto la prima ricerca che analizza l’architettura delle reti globali, con una stima delle “quote di controllo” detenute da ogni attore globale. Il quadro appare chiaro: le aziende transazionali formano un sistema interconnesso dove la gran parte del controllo è detenuta da un nucleo ristretto di istituzioni finanziarie. Un nucleo che può essere visto come una “super-entità” economica con cui anche il più influente decisore politico deve confrontarsi.clicca il titolo per seguire
Quando Andreatta ammise l'origine del debito pubblico: da il Sole24ore del 26 luglio 1991 IL DIVORZIO TRA TESORO E BANKITALIA In questo testo, pubblicato il 26 luglio 1991dal Sole-24 Ore, Beniamino Andreatta analizzava, a distanza di dieci anni, la storica "separazione dei beni" tra Banca d'Italia e ministero del Tesoro avvenuta nel luglio del 1981. Nel finale dell'articolo, Andreatta rievocava anche la vicenda delle "comari", lo scontro con il ministro delle Finanze socialista Rino Formica che nel 1982 portò alla crisi del Governo Spadolini. Tra le conseguenze, un aumento del debito pubblico, sfuggito al controllo dello Stato. clicca il titolo per seguire
L'allarme sui conti delle famiglie italiane IL DECLINO DEL RISPARMIO Daniele Della Bona Nell’incontro annuale con il mercato finanziario, il Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha lanciato l’allarme sulla caduta del risparmio da parte delle famiglie italiane: «Negli ultimi venti anni la propensione al risparmio degli italiani si e’ ridotta di quasi due terzi, passando dal 22 all’8% circa del reddito disponibile. Occorre fare tutto il possibile affinché questo trend sia invertito al più presto». Il dato è assai preoccupante ma Vegas non fornisce altri elementi nella sua analisi, a parte la solita vuota retorica del “occorre agire al più presto”. In altre parole non c’è né un abbozzo di spiegazione né tanto meno di possibile rimedio. Proviamo, dunque, (senza la velleità di voler offrire una spiegazione esaustiva del fenomeno) a vedere alcuni dati che mostrano una certa correlazione (correlazione non significa ovviamente causalità) con il dato fornito dalla Consob. clicca sul titolo per seguire
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