"I Paesi vicini, come la Serbia la Croazia, la Slovenia e la stessa Austria, ci stanno portando via la vera ricchezza. Che è data dalla voglia di creare impresa dei cittadini del Nord Est, che non hanno uguali al mondo. Che ha creato un’area ricca, con una ricchezza molto distribuita e con un benessere diffuso. Quel modello di sviluppo che non riesce a trovare una forza politica che ne comprenda l’enorme valore. Economico e umano. Un modello di sviluppo che coniuga il capitale finanziario con quello umano. Una frontiera da difendere con le unghie e con i denti dall’attacco del grande capitalismo finanziario che considera ricchezza il solo possesso dei soldi." (Clicca sul titolo per seguire)
La Merkel da sempre insiste sull’impegno del suo partito per la responsabilità fiscale in tempi di crisi nell’Eurozona, chiedendo agli Stati mediterranei di perseguire rigidi programmi di austerità. Invece, la sua piattaforma elettorale spicca per la generosità e l’abbondanza delle promesse di spesa. Che c’è di male? Si potrebbe pensare. La virtuosa Germania può permetterselo. E invece no! E a sostenerlo sono voci interne allo stesso partito della Cancelliera. Ma l'Spd non attacca la politica europea del governo tedesco e non crede nella vittoria. (Clicca sul titolo per seguire)
La Primavera Araba è stata una parentesi ironica, soprattutto in Egitto. Altro che 1989 arabo! Guardando indietro, è davvero scioccante notare quanto poco di positivo le rivoluzioni abbiano prodotto. Il sollevamento libico ha portato alla fine di Gheddafi, ma lo ha rimpiazzato con l’incertezza. La ribellione siriana non ha deposto Bashar al Assad, ma ha scatenato una dura lotta tra il regime e un’opposizione prevalentemente islamista. Altrove, le proteste sono state contenute con facilità dai governi. Nel frattempo, il Medio Oriente rimane in pericoloso fermento. (Clicca sul titolo per seguire)
La proclamazione della vittoria di Hassan Rohani nella corsa presidenziale è stata accolta a Teheran da un gigantesco ingorgo notturno: decine di migliaia di auto percorrevano le strade suonando i clacson e con gli stereo a tutto volume, come ai tempi di Mohammed Khatami, portabandiera dei riformisti. Era dalla repressione dell’Onda Verde nel 2009 che gli iraniani aspettavano un’occasione per rialzare la testa e festeggiare: l’Iran, il Paese con i maggiori esperti mondiali di ingegneria elettorale, ha imbastito la “sorpresa” Rohani e il sistema della repubblica islamica ha riacquistato una vernice di credibilità. (Clicca sul titolo per seguire)
Articolo scritto da Alberto Negri, inviato speciale de Il Sole 24-Ore, per il Cipmo
Dopo oltre 10.000 voti giunti da oltre 100 paesi, la rivista britannica Prospect ha pubblicato i risultati del sondaggio che ha scelto i pensatori più influenti al mondo. Se è vero che la modalità del sondaggio talvolta riserva curiose sorprese, i risultati della consultazione danno comunque un quadro attendibile del panorama intellettuale della nostra epoca. Solo tre dei pensatori che erano nella top 10 nel 2005 si sono confermati nel 2013 e si tratta di Richard Dawkins, Paul Krugman e Amartya Sen. (Clicca sul titolo per seguire)
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