2003, Numero 11
TURATI SAPEVA ALLEARSI CON GIOLITTI
di Stefania Craxi
Compagni, compagne, cari amici, voglio ringraziare anzitutto la Fondazione Italiana Europei di questo invito, spero che la franchezza con la quale parlerò non offenda la vostra cortesia del resto invitandomi avrete messo in conto di unire qualche nota discordante. Tutti in questa sala conosciamo la verità: la verità è oggi dopo l'assoluzione di Giulio Andreotti e a tre anni della morte in esilio del più grande riformista italiano, come dice Ferrara, "il pensiero dominante". Sappiamo tutti che cosa è successo, cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto ma qui oggi non debbo essere io a parlarne. Mi occuperò invece con le cose dell'oggi cominciando con un interrogativo che mi sembra essenziale. A quale proposito è stato organizzato questo convegno, per fare un passo avanti nella costruzione di un partito riformista capace di riconoscersi nei suoi leader storici da Turati a Craxi o è un'adunata per la conta delle forze disponibili a sinistra per battere il centro destra? Il problema che più vi assilla, mi rivolgo soprattutto a Piero Fassino e a D'Alema, è battere Berlusconi o riorganizzare il Paese riconsegnandogli una forza riformista? E' un interrogativo che mi sembra essenziale ...
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