2003, Numero 10
UN'IMMAGINE SENZA REALTÀ
di Carmine Monaco
In una sua celebre frase, Sartre sosteneva che "l'antisemitismo non è un problema ebraico: è il nostro problema", cosicché spetterebbe ai non ebrei il compito di combattere questo odioso sentimento. Un concetto anche suggestivo, ma che la storia ha dimostrato non essere completamente veritiero. Dove sbagliava Sartre? "Il discorso di Sartre, nel suo famoso libretto "La question juive", contiene una parte positiva, ovvero la critica della soluzione illuministica alla questione ebraica, che consisteva nel proporre l'annullamento dell'ebreo nella figura dell'uomo astratto (il "cittadino"). Aggiungeva Sartre che non esiste l'uomo, bensì esistono soltanto ebrei, cattolici, protestanti, francesi, inglesi, tedeschi, bianchi, neri, gialli e già qui avrei alcune riserve, che ho espresso nel mio libro. Ma dove il discorso di Sartre "implode", è quando egli passa alla definizione di questa identità ebraica che, con tanta larghezza di vedute, era sembrato riconoscere. Egli dice allora che l'ebreo è soltanto una creazione dell'antisemita. In tal modo, quel che ha dato con una mano lo toglie con l'altra. Qual è il punto? Sartre non concede che l'antisemitismo possa essere soppresso medi...
| |