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2003,
Numero 10

I RAGAZZI DI BERLINGUER

di Duccio Trombadori

Quando cambị nome con non poca disinvoltura il Pci di Achille Occhetto si riconobbe subito come parte del "socialismo europeo" senza peṛ cambiare quasi di una virgola la sostanza della politica di Enrico Berlinguer all'epoca in cui alzava barricate contro la socialdemocrazia per salvaguardare la conclamata "diversità comunista". Anzi. Proprio la parola d'ordine della "questione morale" che nei primi anni Ottanta il segretario del Pci aveva posto al centro della sua "terza via", fu rilanciata come punto qualificante dal neonato Pds nel nuovo scenario politico italiano aperto con la caduta del muro di Berlino. Il nome cambiava, ma "la cosa" no. E questa matassa imbrogliata ci ha regalato un po' la storia degli ultimi venti anni. Per vedere meglio fino a qual punto la deriva giustizialista di Mani pulite e sostenuta con tanto fervore dal Pds sia una diretta erede della vecchia strategia berlingueriana di occupazione dello Stato, basta leggere cosa scriveva senza peli sulla lingua Antonio Taṭ nel lungo periodo in cui egli fu il principale Collaboratore del segretario comunista ("Caro Berlinguer. Note e appunti riservati di Antonio Tato a Enrico Beriinguer. 1969 1984", E...