2003, Numero 10
PERCHÉ NON POSSIAMO NON DIRCI LAICI
di Ermanno Tritto
NON molti giorni fa il Parlamento ha bocciato la proposta di legge che i mezzi di comunicazione hanno battezzato come la legge del "divorzio facile". Questa proposta prevedeva la riduzione ad un anno della durata della separazione prima di poter ottenere il divorzio, purché in famiglia non ci fossero figli minorenni. La legge che istituisce il divorzio ha ormai più di trent'anni e la sua conferma nel referendum del 1974 ha segnato una tappa importante, comunque la si giudichi, nella storia recente del nostro paese, svelando, quasi a sorpresa, un atteggiamento "laico" della popolazione italiana. A distanza di trent?anni le posizioni degli italiani rispecchiano quegli umori: circa due terzi infatti ritiene che sia giusto poter divorziare e che sia altrettanto giusto avere una legge che lo consenta; poco meno di un quarto invece pensa che divorziare sia sbagliato ma che sia comunque giusto consentire il divorzio a chi ha valori diversi.Queste posizioni, con sfumature diverse, sono condivise da tutti, anche da chi è cattolico praticante. Lo stesso avviene per i ceti che potremmo definire per comodità più "tradizionalisti" (anziani, casalinghe, pensionati). Se quindi prevale netta...
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