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2003,
Numero 8

VERSO UNA "ECONOMIA CIVILE"

di Stephen Davis

Come chiamereste iniziative politiche che mobilitano il mercato per alimentare sia la crescita economica, sia la giustizia sociale ? e non costano quasi nulla in termini di spesa pubblica? Potremmo dire che sono fatte su misura per un programma progressista vincente. Oggi simili politiche sono opzioni vive e realistiche. Ma le società del nostro mondo sono cadute nelle trappola di implementarle in modo frammentario, etichettandole con formule politicamente indigeste quali "corporation governance" e "intangibile accounting", lasciandole svincolate da una visione sociale complessiva. Nessuna meraviglia che esse diano un così scarso ritorno politico. E' ora che il centrosinistra crei ciò che io chiamo una "economia civile", che può essere intesa come un complemento della società civile. La sfida centrale cui essa deve rispondere è la produzione di una prosperità sostenibile e l'aumento dell'occupazione per mezzo dell'indebolimento del potere di direzione della crescita da parte degli azionisti istituzionali. Qui sta il problema. Oggi in molti mercati sistemi di tassazione non ricostruiti, la legislazione aziendale e la regolamentazione del mercato azionario spingono le società q...