2003, Numero 8
I DEMOCRATICI ALLA VIGILIA DEL VOTO
di Sam Tanenhaus
Èscoppiata la guerra per l'anima del Partito Democratico, che vede schierati uomini, in prevalenza liberali, che sperano nella presidenza contro i leader moderati del partito e gli strateghi politici. Mentre Howard Dean e John Kerry hanno fomentato le masse con il semplice desiderio di attaccare il Presidente Bush, i funzionari di partito democratici hanno cercato di reprimere il fervore, avvertendo che gli "estremisti" avrebbero riportato indietro il partito ai tempi bui del 1972 e del 1984. E' vero, con Bush che appare formidabile e con i repubblicani al controllo del Congresso, l'incitamento alla moderazione può apparire sensato. Ma esso ignora un fatto palese: i repubblicani hanno ripetutamente vinto le elezioni negli ultimi decenni adottando l'approccio opposto; lasciando libero sfogo alla loro parte più aspra e scegliendo candidati che eccitano la massa del partito. E non è questo, dopo tutto, che ci si aspetta dai partiti politici? Certo, nessuno dei maggiori contendenti democratici è un vero radicale. Kerry, che si dà il caso sia il membro più ricco del Senato, probabilmente ha esagerato quando, l'altro giorno, ha letto ad alta voce le retribuzioni di diversi dirigenti co...
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