2003, Numero 7
"DECISIONE SCIAGURATA" APPELLO DI SEGIO A BERLUSCONI
di S. Car.
"Sofri va liberato non perché sia un fine intellettuale, come paventa il ministro Castelli, ma perché la pena non è una vendetta. E questo Castelli dovrebbe saperlo". Per Sergio Segio, che da anni conduce con Sergio Cusani una battaglia per migliorare le condizioni di vita dei detenuti in carcere, l'ennesima campagna promossa per la scarcerazione dell'ex leader di Lotta Continua, questa volta dal più grande quotidiano nazionale, assume un particolare significato per la non opposizione in linea di principio della famiglia Calabresi e dell'avv. Li Gotti. La vicenda, in sostanza, assume il profilo di uno spaccato esemplare di uno scontro tra culture diverse sulla giustizia che, in definitiva, è uno scontro tra due culture diverse su cosa si intenda per civiltà democratica. "Nel merito, le dichiarazioni dell'avvocato Li Gotti restano pesanti nei confronti di Sofri. Ma allo stesso tempo dimostrano una diversa sensibilità, laddove affermando che le future decisioni del Capo dello Stato ("che non è il ministro Castelli", aggiunge polemicamente) non possono determinare alcun turbamento, afferma, in sostanza, un principio di umanità giuridica che da Beccaria in poi vede nella pena non...
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