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2003,
Numero 7

IRAN, SPERANZA RIFORMISTA

di Romano Fortefiume

Sessantasei milioni di abitanti, il 65% al di sotto dei trent'anni e, tra questi, il 30% con meno di quattordici anni. I dati rivelano una nazione giovane e, quindi, desiderosa di cambiamenti. Disvelano anche che la maggioranza dei persiani non ha mai conosciuto una realtà diversa dall'attuale governo teocratico, nato da una rivoluzione che aveva fatto nascere molte speranze, che è poi naufragata nel conflitto con l'Iraq, si è irrigidita, ha perso la varietà politica che aveva contraddistinto i suoi inizi e che infine ha intrapreso un difficile ed ancor incerto cammino di riforme. La realtà che si cela sotto il manto del conformismo è ben diversa da quanto a prima vista potremmo immaginare. Nei quartieri borghesi del nord di Teheran quasi ogni famiglia possiede la sua antenna satellitare, che le consente di seguire i programmi delle emittenti internazionali, ma soprattutto di ricevere le molte televisioni gestite dalle comunità persiane della diaspora, composte, per la gran parte, da esuli che fuggirono dopo la rivoluzione del 1979. Negli ultimi mesi il numero e la potenza di queste televisioni si è moltiplicato ed esse, o meglio, alcune di esse, sono il veicolo principale delle vo...