2003, Numero 6
LA SCONFITTA È IL NONVOTO
di Stefano Carluccio
Il centrosinistra farebbe bene ad essere più prudente nel cantar vittoria. E' vero che la ricomposizione dell'Ulivo con Rifondazione (più Italia dei Valori) è stata la chiave tecnica del successo nelle amministrative (tranne che a Brescia, caso a parte, dove Corsini ha tenuto duro sull'alleanza riformista con i socialisti) e che se si fosse realizzata nel 2001 la sconfitta nell'uninominale di fronte a Berlusconi sarebbe stata assai più contenuta. Ma di quale prospettiva si può essere certi di fronte ad una diserzione dalle urne del trentacinque per cento degli elettori? Che faranno la prossima volta? Nessuno pensa che nel breve periodo il bipolarismo potrà subire la delegittimazione che ha subito il sistema politico prima di Mani pulite. Ma già allora un astensionismo al ventiventicinque per cento era percepito come un pericolo per la stabilità istituzionale. Quale è la soglia di tolleranza oggi? Un terzo dell'elettorato che non vota, addirittura per i propri amministratori locali, è più che un campanello d' allarme. E' una "bolla elettorale" che può scoppiare all'improvviso, da un momento all'altro: è il sintomo di una sempre più diffusa "povertà di democrazia", e chi saprà ra...
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