2003, Numero
I CONSORZI AGRARI
di Zeffiro Ciuffoletti
Negli anni della crisi, a seguito della liberalizzazione degli scambi europei nella seconda metà dell'800, alcuni Comizi agrari del Nord ritennero di poter organizzare nel loro ambito, acquisti in comune di semi, concimi e macchine agricole (iniziative di questo tipo si ebbero a Brescia, Modena, Piacenza e Udine). L'esperienza ebbe molta risonanza e si aprì una discussione sull'opportunità di inserire in tutti i comizi attività che si attagliavano di più al modello cooperativo, che si stava diffondendo in molti altri settori della produzione, del consumo e persino del lavoro. Inoltre l'esplodere del conflitto sociale nelle campagne, il diffuso malessere delle masse lavoratrici, la minaccia del socialismo anarchico, inducevano a cercare le vie dello sviluppo e della conciliazione fra "capitale e lavoro". La cooperazione e l'associazionismo, come spiegava Luigi Luzzatti, fra i "caposcuola" dei "socialisti della cattedra", potevano rappresentare una "tenda di pace sociale", ma anche uno strumento di progresso economico e sociale. La nascita delle Banche Cooperative popolari, promossa da Luzzatti, o delle Casse Cooperative rurali, diffuse da Leone Wollemborg, sullo schema delle...
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