2003, Numero
SCUOLA DI DEMOCRAZIA
di Renato Zangheri
Fino al congresso del 1886 le cooperative italiane avevano assunto i caratteri più diversi, a seconda delle correnti di pensiero a cui si ispiravano e delle circostanze locali. Nel 1886 con la fondazione di una Federazione nazionale le esperienze si misero a confronto puntando a qualche indirizzo unitario. L'iniziativa della costituzione di un organo centrale delle cooperative venne assunta, com'è noto, dai radicali milanesi, i quali non ebbero difficoltà a riconoscere ad un conservatore qual era Luigi Luzzatti il ruolo di leader non solo onorario, culturale e politico, del movimento, e infatti Luzzatti starà lungamente a fianco della Federazione (poi Lega delle cooperative), ne sosterrà le rivendicazioni, offrirà una cauzione, per così dire, ai suoi dirigenti politicamente più avanzati, e certamente un appoggio ai progressi ottenuti dal movimento cooperativo, specie negli anni di Giolitti. Quanto ai socialisti, fin dal primo congresso saranno presenti con Costa, Lazzari e altri. Nella relazione al terzo congresso nazionale (Bologna 1888) Romussi dedicherà una parte a quello che definisce "un fenomeno d'alta importanza economica e civile: l'accostarsi cioè dei socialisti ai cooper...
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