Nello scorso numero di Critica Sociale (set tembre 2002) abbiamo pubblicato la prima parte di uno scritto di Filippo Turati sulla questione criminaleSi tratta di un breve saggio giovanile del futuro pa dre del PSI, scritto nel 1883 quando non aveva anco ra aderito alle scuole socialiste dell'epoca, avvocato e giovane poeta della scapigliatura milaneseIl saggio "Delitto e questione sociale" venne pubbli cato poi dalla Plebe nel 1916, ma nelle raccolte suc cessive se ne é persa tracciaL'importanza del testo, di cui concludiamo in questo numero la pubblicazione, consiste nelle tesi sostenu te,"inedite" allora, con cui Turati si avvicina al socia lismo senza conoscerne la dottrina"Il povero sostiene Turati nasce, a così dire, prede stinato al carcere:laddove il ricco, pur non avendo un maggior valore sociale nel campo della moralità stralegale, è quasi certo di non rimanere impigliato nelle maglie del codice criminaleIl delitto, già ai tempi di Spinoza, cessò di essere rite nuto il prodotto esecrabile del "libero arbitrio". Di venne un fatto necessario di fisica sociale, la inevita bile malattia di un dato organismo civile, il cui anda mento divenne determinabile a prioriQuest...