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2002,
Numero 9

UNA GUERRA SENZA SBOCCO

di Francesco Accursio

Perché non c'č ancora pace in Terra Santa nonostante anni di sforzi diplomatici e la presenza di uomini di buona volontŕ da entrambe le parti? A chi giova questa situazione di tensione infinita, questa spirale di sangue inarrestabile? Queste sono le due domande da cui si deve partire se si vuole uscire dalla retorica e dalla propaganda e entrare invece sul terreno dell'analisi della situazione mediorientale. I fatti e gli avvenimenti di quasi un secolo sono talmente numerosi e sfaccettati da poter essere scelti e interpretati in modo da attribuire ragioni e torti a entrambe le parti, ma di certo due anni fa, dopo un decennio di quasi pacifica convivenza fra israeliani e palestinesi dei Territori dell'Autonomia, il governo socialista di Ehud Barak ha avanzato sulla base degli accordi di Oslo una proposta di pace precisa ed organica, perfettibile ma sicuramente sincera ed onesta. Un compromesso, certo, ma che di fatto veniva incontro a gran parte delle richieste dell'OLP e del mondo arabo. Ritiro graduale ma definitivo di Israele dai territori occupati nel 1967, creazione di uno stato palestinese, cooperazione economica e tecnologica tra Israele e il nuovo stato, condivisione delle...