2002, Numero 8
LA DIFESA DEL CAV. ILLUSTRA I TRUCCHETTI CHE INDUCONO A UN SOSPETTO SULL'IMPARZIALITÀ DEL RITO AMBROSIANO
di Niccolò Ghedini
Non è soltanto la maggioranza di centrodestra, ma anche la Corte di cassazione a ritenere che la legge sul "legittimo sospetto" vada reintrodotta nel codice di procedura penale, da cui è stranamente scomparsa da quasi quindici anni. Niccolò Ghedini, deputato di Forza Italia, ma soprattutto avvocato tosto e difensore di Silvio Berlusconi, tira in ballo un'ordinanza emessa il 4 di luglio, con la quale la Cassazione ha accolto una richiesta dei legali di Berlusconi e Cesare Previti, e sollevato una "questione di legittimità costituzionale". Girata, appunto, alla Corte costituzionale. Ed è per questo motivo, sostiene Ghedini, che il disegno di legge di Melchiorre Cirami "alla lunga riguarda tutti i cittadini italiani, tranne due, cioè il presidente del Consiglio e Cesare Previti". Perché, spiega ancora Ghedini, per loro due (e per gli altri imputati del processo Sme) la Cassazione a sezioni riunite ha già rilevato il difetto, e chiesto alla Consulta di intervenire. Le cose sono andate così. Quando nel 1989 è stato introdotto il nuovo codice di procedura penale, la legge delega prevedeva anche il "legittimo sospetto", inserito testualmente. Nel passaggio tecnico dalla legge dele...
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