2002, Numero 8
E I GIORNALI DIVISERO TRA SANTI E CRIMINALI
di Critica Sociale
Il 19 settembre 1992 il cassiere del Psi Vincenzo Balzamo passò da palazzo di Giustizia. All'uscita fu preso d'assalto da un nugolo di cronisti, com'era normale: ma nessuno ricorda quel giorno con orgoglio. Balzamo cercava di ostentare sicumera ma si fece ansimante, si perse nel labirinto del tribunale, s'intrappolò davanti a un ascensore che non funzionava, schiacciava il tasto e quello non arrivava mai. Lo bloccarono anche per strada. Annaspò, balbettò. Nelle redazioni circolava voce che si fosse accollato le proprie responsabilità, un po' come il cassiere della DC Severino Citaristi. Tra mille domande rimaste senza risposta, un cronista buttò lì: «E Moroni?». Balzamo s'arrestò: «Non lo dovete nominare, voi Moroni non lo dovete neanche nominare. Non siete giudici»; Sergio Moroni, indagato, si era suicidato un paio di settimane prima. A metà ottobre Balzamo ricevette, com'era prevedibile, un avviso di garanzia. Scrisse l'Indipendente:«Hit parade della mazzetta, il cassiere socialista entra in graduatoria avvicinando il recordman Citaristi». Dall'articolo di Enrico Nascimbeni: «Non abbiamo avuto bisogno di inventare, dottor Balzamo. E' bastato aspettare una ventina di giorni... le ...
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