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2002,
Numero 7

A RIMINI PER UN NUOVO PROGETTO RIFORMISTA

di Sergio Pizzolante

Rimini, 1982 è senza dubbio il punto più alto di una stagione progettuale iniziata da Craxi con il saggio sul pluralismo. Fu quello il momento in cui Craxi, molto tempo prima di Blair, indicò, compiutamente, i compiti di una moderna forza riformista. C'era stata la crisi petrolifera, il massiccio ingresso delle nuove tecnologie nei processi industriali cambiato il rapporto fra lavoro umano e impresa, cambia i mercati internazionali aperti anche alle piccole e medie imprese; gli addetti al terziario, per la prima volta superano quelli del secondario. Nuovi protagonisti nel mondo del lavoro e dell'impresa chiedono spazio e attenzione. Questi cambiamenti epocali stavano dentro i vecchi blocchi sociali italiani (partitocrazia, consociativismo, pansindacalismo imprenditoria familiare assistita, etc...) come in una camicia di forza. Craxi capì per primo che si rendeva necessario, e urgente, rompere la camicia di forza e dare voce, rappresentanza politica ai protagonisti nuovi. A Rimini cambiano linguaggio, immagini e contenuti della politica: "meriti e bisogni", "equità", "pari opportunità", "stabilità", "alternanza", "un potere in più al cittadino", "elezione diretta", "g...