2002, Numero 5/6
UN PATTO NAZIONALE
di Pietro Nenni
L'ora fatidica del referendum istituzionale e delle elezioni per l'assemblea costituente è giunta. Il problema che viene oggi a maturazione è posto da un secolo, è posto dal 1848. Trasformato il moto nazionale unitario in conquista regia; elusa l'esigenza liberale del Risorgimento; falliti i tentativi della sinistra radicale prima del 1900, dell'ala riformista del movimento operaio poi, di risolvere il problema della democrazia nell'ambito dell'istituto monarchico, è mancato allo Stato italiano il soffio animatore del patto nazionale invocato da Mazzini e da Garibaldi. Il Paese ha oscillato, dal 1870 ad oggi, fra governi di tipo personale, come quello di De Pretis e di Giolitti, e dittature reazionarie tipo Crispi e Pelloux, per poi consumarsi nella dittatura demagogica e nazionalista di Mussolini e nella guerra che ne è stato l'epilogo. Le caratteristiche di quasi ottant'anni di esperienze sono il monopolio regio della politica militare ed estera, l'assenza di autogoverni e di iniziativa dal basso, il soffocamento delle autonomia comunali, il distacco fra Sud e Nord, l'appoggio dello Stato a forme parassitarie di economia agraria ed industriale, l'abisso tra masse popolari e appa...
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