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2002,
Numero 3/4

MARINO PASCOLI, EROE REPUBBLICANO

di Mario Maldini

Un vecchio adagio della politica insegna che è più pericoloso abitare nei territori della sinistra democratica che nelle lande della destra. Ne sanno qualcosa Orwell, Pacciardi, Tobagi, Craxi e tanti altri: infatti abitare quei territori scatena la più violenta reazione dei comunisti di ogni obbedienza, ai quali fin da bambini si spiega che i loro veri nemici sono i cultori e i propugnatori dell'"altra sinistra". Generazioni di democratici hanno coś pagato il conto del settarismo comunista, che trova un appagamento completo nel perseguitare i "cugini" delle sinistre libertarie e non marxiste. Cadde in questo inferno anche il grande repubblicano ravennate Marino Pascoli. Marino a vent'anni aveva entusiasticamente aderito alla lotta partigiana; lo avevano sospinto su quella strada l'odio per i nazisti e i fascisti, il fiero patriottismo che aveva respirato fin da bambino, la voglia di cambiare l'Italia e la società. Marino si distinse in molte azioni ardimentose e pericolose contro gli occupanti tedeschi, e fu sempre in prima linea nelle operazioni militari che la Resistenza conduceva in quel 1944 che per il Norditalia fu durissimo. Era insomma un combattente nato, poco incline ...