2002, Numero 3/4
SOCIALISMO UMANITARIO
di Danilo Di Matteo
Rileggendo il testo del discorso con cui Craxi celebrava a Genova il centenario del PSI nel febbraio '92 ci sono dei passi che colpiscono per lucidità e slancio ideale. Gramsci ironizzava sul socialismo di De Amicis o di Giovanni Pascoli (che certo fu tanto ingenuo da esaltarsi, e non fu il solo [si pensi a Bissolati], per le imprese coloniali di inizio secolo: "La grande proletaria si è mossa"!). E in seguito si è visto spesso in quelle posizioni solo una caricatura del socialismo, una esaltazione dei buoni sentimenti tipica dei piccoloborghesi; insegnanti marxisti consideravano inutile, ad esempio, continuare a proporre il libro Cuore ai bambini, vedendolo come una raccolta di storie strappalacrime (un po' come le telenovelas sudamericane) piene di retorica. Ancora oggi si dice, non senza ironia: "Sembra un racconto da libro Cuore!", oppure: "Quanto sei deamicisiano!". Smentiti i dogmi dell'ideologia, peṛ, molti riscoprono il valore di quel socialismo umanitario, che aveva anche il merito di collegare idealmente i principi e le speranze del Risorgimento con i problemi e le prospettive legati alla rivoluzione industriale e all'organizzarsi del movimento operaio e contadino....
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