2002, Numero 3/4
TITOLO MAIUSCOLO FORZA MILAN
di Sergio Talamo
Ai socialisti italiani non possono più bastare le parole d'ordine neouliviste (tra cui spiccano, peraltro, le indecorose piazzate proBorrelli e la pesantissima assenza alla commemorazione di Craxi). Di fronte ai fatti del 2001 il dilagare di Forza Italia, l'affermazione di un centro riformista chiamato Margherita, la svolta socialdemocratica dei Ds, il crack dell'Ulivo è davvero sterile trincerarsi nella finta unità del proprio schieramento. Ma neppure si può continuare a celebrare l'icona delle origini socialiste e litigare su un gruzzolo di voti che non c'è più. A mio parere, i due congressi contrapposti del "nuovo Psi" (seguiti con ilarità dai giornali) hanno rappresentato l'ultima tappa di una distruzione causata dal protagonismo e dalla poca generosità della vecchia dirigenza del Psi. Il punto che fa da fotografia al disastro è che nel 2002 abbiamo ancora minipartiti come proiezioni del singolo ex leader. Naturalmente da questo bilancio negativo non possono tirarsi fuori i socialisti collocati a sinistra, e cioè lo Sdi e Giuliano Amato. L'ex premier ha ancora una volta usato male il suo prestigio: invece di favorire il rafforzamento dei socialisti si è limitato a enfatizza...
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